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Garbatella San Paolo / Via Antonino Pio

San Paolo: in via Antonino Pio il parco più brutto di Roma

Senza alberature, con decine di piante secche, un’altalena rotta, circondato da palazzoni e tag, il giardino pubblico di via Antonino Pio è veramente un pugno allo stomaco

La fruizione delle aree pubbliche, almeno in teoria, dovrebbe favorire le relazioni umane.  Di conseguenza, si è portati a ritenere che, un’amministrazione interessata alla sviluppo dei rapporti interpersonali, provi ad investire sugli spazi pubblici. Cercando di renderli godibili, piacevoli, rasserenanti.

LE AREE VERDI DIMENTICATE. Quello che sempre più frequentemente riscontriamo, anche nel territorio del Municipio XI, è al contrario la persistente tendenza a dimenticarsi di alcuni spazi. E non ci riferiamo soltanto ai grandi edifici, né soltanto ai parchi d’importanza cittadina, come la Tenuta di Tor Marancia, lasciata in una condizione, nella migliore delle ipotesi, inadeguata. In effetti, da Garbatella a San Paolo, non sono affatto poche le aree verdi, per quanto piccole e residuali che siano, su cui da tempo non si realizzano dei seri investimenti.

VIA ANTONINO PIO. In via Antonino Pio, una piccola traversa che unisce via Gaspare Gozzi, dove c’è la fermata della metro B, a via Tiberio Imperatore, c'è uno di questi giardini su cui, l'amministrazione, sembra chiudere un occhio. Si tratta di un’area verde veramente esigua, che si sviluppa su una pendenza sotto la quale, molto presumibilmente, insistono i garage pertinenziali dei palazzi intorno.
E’ un giardino piccolo, si diceva, ma in una posizione centralissima del quartiere San Paolo, tra la metropolitana, il cinema, e soprattutto la facoltà di Economia dell’ Università di Roma Tre. E che sia così piccolo, forse, è proprio una fortuna, perché magari a qualcuno potrà sfuggire la tristezza che trasuda da ogni centimetro di quel parco.

IL SENSO DEL BRUTTO. Completamente privo di essenze arboree, il giardino di via Antonino Pio è anche sprovvisto di piante in vita. Quelle poche che si incontrano, si possono benissimo utilizzare al posto della paglia per intrecciare i cestini, tanto sono secche. Non c’è una panchina neppure a pagarla oro, ma in compenso è presente un’altalena, malridotta, con uno dei due sedili spezzato a metà. Circondato com’è da alti palazzi ed immancabilmente inondato da tag di dubbio gusto, il giardino di via Antonio Pio è forse veramente il più brutto della città. Basterebbe poco per sistemarlo, per renderlo fruibile a tutti, anziani, studenti e bambini inclusi. Ed invece, per ora, qualcuno ha semplicemente provveduto allo sfalcio dell’erba, inaspettatamente corta. Ma basta questo per garantire la godibilità di uno spazio funzionale allo sviluppo ed al consolidamento delle relazioni interpersonali? Probabilmente no. Però, almeno, nel giardino di via Antonino Pio, si coltiva qualcosa: il senso del brutto.
 

Parco Antonino Pio San Paolo: il più brutto del mondo

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