Garbatella: al teatro Ambra una serata dedicata a Stefano Cucchi
Una rassegna a cui partecipano personaggi come Luca Barbarossa, Ulderico Pesce, Tosca e tanti altri, per ricordare Stefano Cucchi a tre anni dalla sua tragica scomparsa
E’ previsto il pienone, al Teatro Ambra alla Garbatella, in piazza Giovanni da Triora 1, il prossimo lunedì 22 ottobre.
IL CASO CUCCHI. In occasione del terzo anniversario dalla morte di Stefano Cucchi, famigliari, amici e personaggi dello spettacolo, si sono dati appuntamento per ricordarlo, attraverso filmati, testimonianze, attestati di solidarietà.
“Vogliamo, oltre che testimoniare i fatti ed esporre la situazione processuale, fare un grave atto di accusa contro tutte le resistenze che incontriamo nello svolgimento del processo penale, e andare ancora avanti per creare una rete di solidarietà con le persone più sfortunate a cui offrire aiuto, con il tuo aiuto, anche, e mediante idee, iniziative, progetti, lavori, incontri, commemorazioni, contributi di tutti” dichiarano in un comunicato i famigliari di Stefano Cucchi.
IL REATO DI TORTURA. La ferita per la morte del giovane, nonostante siano trascorsi i tre anni, ancora non si è rimarginata. Difficile, d’altra parte, immaginare che una famiglia cui non si riesce a dare una spiegazione plausibile, sulla scomparsa del ragazzo, possa facilmente decidere di voltar pagina. “L’attuale legislazione italiana, non prevede il reato di tortura – scrivono ancora nella nota i famigliari - Questa occasione ci permette di lanciare un messaggio: mobilitiamoci per contribuire a sensibilizzare la gente per far sì che venga prevista. Se ci fosse stata forse i processi contro gli abusi di alcuni esponenti delle forze dell’ordine avrebbero già avuto una svolta. Questa è un’occasione per parlarne insieme.”
GLI OSPITI. Alla serata, che sarà gratuita, prenderanno parte molti personaggi dello spettacolo, da Luca Barbarossa, ad Ulderico Pesce, da Marco Morandi, a Tosca, da Domenico Ascione a Massimo Wertmuller, solo per citarne alcuni. E sarà l’occasione, oltre che per visitare la nuova veste del Teatro, soprattutto per testimoniare la solidarietà ai famigliari del giovane ragazzo e per sostenere le ragioni dell’istituzione, nel codice penale, del reato di tortura.
