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San Paolo San Paolo / Viale Leonardo da Vinci

San Paolo saluta Pierre, morto il clochard dall'animo gentile: "Aveva il dono di farsi volere bene"

Si è spento Pierre, nella sua roulotte sistemata in viale Leonardo Da Vinci. Rovelli (NoPUPIndignati): "E' stato subito al nostro fianco nella battaglia contro il parcheggio". Catarci: "La sua presenza era discreta e rassicurante"

Si è spento Pierre. La notizia, rimbalzata sui social network, ha rapidamente fatto il giro di San Paolo. Da anni viveva nella sua roulotte, posteggiata a viale Leonardo da Vinci, vicino a quello che per anni è stato un contestato cantiere.

Un uomo attento al territorio

"E' stato un amico e compagno di tante batteglie NOPUP – ricorda Roberta Rovelli, portavoce del comitato NoPUP Indignati – abbiamo condiviso ogni momento  ogni sconforto ma anche la vittoria di vedere smantellato il cantiere. Personalmente perdo un amico speciale. Una presenza quotidiana in questi 10 anni".

Una presenza discreta e rassicurante

Sulla rete sono subito arrivate le prime testimonianze d'affetto.  Lo hanno ricordato semplici cittadini e rappresentanti istituzionali del territorio."Mi mancherà lo scambio quotidiano davanti alla scuola, come le chiacchierate un po' più lunghe, i commenti sui lavori nel viale, i racconti di una vita densa, da spirito libero e irrequieto che poi ha trovato casa e comunità nella roulotte a San Paolo -  ha scritto l'ex presidente del Municipio VIII Andrea Catarci – ogni bambino che si è avvicinato ha trovato un sorriso, una mano tesa, una presenza discreta e rassicurante, un volto amico, parte del microcosmo della scuola e del quartiere".

L'episodio dell'aggressione

Il quartiere, che ora lo ricorda con commozione, già in passato si era posto come argine a difesa di Pierre. Nel 2015 la sua roulotte, temporaneamente parcheggiata a piazzale del Verano, fu presa d'assalto da ignoti balordi. Pierre fu brutalmente picchiato e durabato di un televisore. 

L'affetto del quartiere

In quell'occasione il comitato NoPUP Indignati chiese ed ottenne che potesse tornare a viale Leonardo da Vinci, dove poteva godere della protezione di una rete sociale a lui molto affezionata.  Anche perchè, come ha ribadito Roberta Rovelli "era una persona che tutti conoscevano e che aveva il dono di farsi volere bene". La data dei funerali ancora non è stata comunicata.
 

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