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Viale Da Vinci, i residenti temono i Pup: “Pericolo per la sicurezza”

Incontro tra i residenti e il comitato Viale Leonardo Da Vinci: all'ordine del giorno una diffida inviata al sindaco e il rinnovo della preoccupazione per la sicurezza

img00141-20110630-1829Ieri pomeriggio i residenti e gli aderenti al comitato Viale Leonardo Da Vinci si sono incontrati nello spiazzo antistante la scuola Principe di Piemonte (zona del cantiere Viale leonardo Da Vinci) per discutere e fare il punto della situazione sui lavori e la sicurezza inerente alla costruzione dei Pup. Un gruppo di residenti unito dalla preoccupazione per il proprio territorio, così come sta accadendo in diversi quartieri della capitale in cui comitati di residenti lottano contro i parcheggi, aggiungendo ognuno nella sua specificità le problematiche che contestano; come in via Enrico Fermi, via Giulia, a San Giovanni, in zona Laurentina al Flaminio per citarne alcuni.

Nel caso di viale Leonardo Da Vinci il comitato, con estrema precisione, contestualizza i rischi di questi lavori spiegando che il parcheggio che si andrà a costruire conterrà 77 box destinati ai privati e che, innanzitutto, questo numero esiguo di box non risolverà il problema di cercare parcheggio. Quindi la preoccupazione più grande: quella che i palazzi nei dintorni possano essere danneggiati dagli scavi; fresco è ancora il ricordo dei palazzi della zona che diversi anni fa ebbero dei cedimenti strutturali. Connessa alla preoccupazione per la sicurezza dei palazzi c'è anche quella economica: ritrovarsi in una casa decisamente svalutata.
Alla sicurezza, principale preoccupazione dei residenti si somma la preoccupazione per l'abbattimento degli olmi che al momento si trovano in mezzo alla strada, altro fattore che oltre al risentimento ecologico, come fanno notare dal comitato, potrebbe influire anch'esso sulla sicurezza: l'abbattimento degli alberi potrebbe comportare instabilità al terreno ricco di acqua. Infine, la gestione della viabilità sulla strada, ormai da qualche tempo deformata dal cantiere. Largo viale Da Vinci rappresenta lo snodo tra San Paolo, Garbatella e Ostiense e, al momento, la strada è limitata  a una sola carreggiata, aspetto che, a detta del comitato, sta creando seri problemi alla viabilità e alla sicurezza dei pedoni.

Per ovviare a tutto questo il comitato ha avuto un incontro con l'assessore Aurigemma, il quale ha promesso il suo interessamento alla questione e quindi ha inviato una diffida al sindaco Alemanno che, entro trenta giorni, dovrà rispondere. Questo gesto, nasce dalla volontà di porre ancora l'accento sulla sicurezza della zona che i residenti avvertono come in pieno pericolo.

Comitato Viale Leonardo Da Vinci 30 giugno 2011


Ecco i tre punti principali della diffida inviata al sindaco:
1. E’ inammissibile che il Concessionario sia autorizzato a procedere con una serie di lavori che prevedono misure di sicurezza minime, riservandosi di rinforzarle solo se, in corso d’opera, si verificassero dei problemi. Il Comune è in possesso di perizie firmate da differenti esperti, una che afferma che il tipo di scavo previsto dal Concessionario è compatibile con il terreno, l’altra che sostiene l’esatto contrario. Questo Comitato ritiene che il Comune debba propendere per quella che prevede le massime cautele ed esigere dal concessionario che i lavori siano fatti con la maggiore sicurezza possibile. Per i motivi sopra menzionati si suggerisce l'intervento dell'unico terzo legittimato a fornire un parere sulla vicenda, ossia il Servizio Geologico della Regione Lazio.
2. Il Concessionario è un consorzio con fondo consortile di soli 11.362,00 euro, ammontare evidentemente insufficiente a coprire i danni eventualmente provocati ai fabbricati dai lavori, nonostante per la concessione del diritto di superficie sia prevista la stipula di una polizza assicurativa di ammontare “adeguato” al valore degli immobili, ma a discrezione del Concessionario e unicamente per il periodo a decorrere dal momento della consegna dell'opera sino al collaudo finale della stessa; mentre per logica tale periodo dovrebbe protrarsi per un numero adeguato di anni in virtù del fatto che le ripercussioni sui fabbricati e sull’area in generale causate da modifiche allo stato idrogeologico dei terreni p ossono verificarsi anche a distanza di tempo. Questo Comitato ritiene che il Comune debba esigere dal concessionario la stipula di una polizza di assicurazione adeguata e reale.
3. Come evidenziato da una lettera della Direzione Regionale Ambiente - Area Conservazione Natura e Foreste al Presidente della Regione Lazio, lo spostamento o abbattimento degli alberi non solo causerebbe una irreparabile perdita della qualità urbana e ambientale presente nella zona, ma soprattutto la privazione delle funzioni svolte dalle radici degli
olmi, specifiche per assorbire acqua e, quindi, bloccare il terreno contribuendo così alla stabilità dello stesso. Questo Comitato ritiene che il Comune debba esigere dal concessionario una revisione del progetto che preveda il mantenimento degli attuali alberi sul viale oppure lo spostamento del parcheggio in altra zona.

I residenti quindi rimangono in attesa e sono pronti ad agire per vie legali, ricordando che, al momento, non sanno neanche quando cominceranno i lavoro. Intanto, la via resta ridotta a una singola carreggiata da circa un anno e in città si continua a narrare dei comitati in lotta contro i Pup.
 

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