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San Paolo Garbatella / Via Costantino

San Paolo, sul “bidet” scatta la diffida: “Ora intervenga anche il Sindaco”

Diffidata Acquamarcia, cui si danno 5 giorni per mettere in sicurezza l'area dell'albergo, recentemente incendiatasi. Catarci: "Quell'edificio è figlio del fallimentare riassetto di piazzale dei Navigatori. Adesso il Comune lo acquisisca come risarcimento"

Lo stato di degrado cui versa l’albergo di via Costantino, è evidente.  Le scritte che giganteggiano lungo i suoi sette piani, sono visibili dalla Colombo. Un patrimonio dell’umano degrado, che ogni giorno è osservato da migliaia di romani. Ma soltanto avvicinandosi, si possono cogliere pienamente le infami condizioni che lo caratterizzano.

LO SFACELO - Dietro ad una sbrindellata rete metallica, ed a qualche tavola di compensato, si nasconde il regno dell’incuria e dell’abbandono. La vegetazione in piena espansione conferisce alla struttura, quell’alone mistico tipico dei templi di Angkor Vat.  Con la differenza che San Paolo si trova a Roma, e non in Cambogia. A fronte di un evidente sfacelo, il Municipio è corso ai ripari, emettendo una diffida “nei confronti della proprietà e di tutti gli aventi titolo sul fabbricato incompiuto, ad uso alberghiero. Versa in uno stato di elevato degrado  - riconoscono il Presidente Catarci e l’Assessore Miglio - ed è causa di pericolo per l’intero quadrante circostante, come dimostra da ultimo l’incendio divampato pochi giorni fa”.

LA DIFFIDA -Ovviamente, entrare nell’area di cantiere non è permesso. E infatti negli avvisi dei diffida si precisa come anche alla cittadinanza sia interdetto accedere agli spazi che si chiede alle forze dell’ordine di controllare. “E’ inammissibile che da lungo tempo un fabbricato di oltre 10.000 m2 venga lasciato saccheggiare in uno stato di totale abbandono e nel degrado. Dopo tante richieste di ripristino della decenza rimaste lettera morta, abbiamo deciso di procedere con questo atto – spiegano il Minisindaco e l’Assessore – che obbliga la proprietà o gli aventi titolo ad effettuare, entro cinque giorni, le necessarie opere di recinzione e decoro urbano dell’area interessata. Altrimenti il Municipio procederà ad effettuarle in danno”.

LA RIACQUISIZIONE - La vicenda del bidet di San Paolo l’abbiamo ripercorsa più volte. “L’edificio è compreso all’interno della Convenzione urbanistica del Piano di Riassetto di Piazza dei Navigatori, la fallimentare operazione in cui le opere pubbliche previste non sono state realizzate – ricordano Catarci e Miglio - Non solo. Uno dei principali soggetti privati interessati, la società Acquamarcia è in fase di concordato fallimentare e le relative fideiussioni a tutela di Roma Capitale sono inutilizzabili: è chiaro che l’unica reale garanzia per l’Amministrazione sono proprio i fabbricati.” Di conseguenza “Con l’azione municipale, si intende anche sollecitare il Sindaco e la Giunta comunale ad avviare l’acquisizione al patrimonio pubblico dell’edificio, in forma di risarcimento –per riqualificarlo e destinarlo a lenire il dramma dell’emergenza abitativa o a fornire a Roma quell’ostello per la gioventù che non ha.”

San Paolo: il degrado del bidet e la diffida

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