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Garbatella Garbatella / Circonvallazione Ostiense

Garbatella: intitolato a Settimia Spizzichino il ponte sull’Ostiense

E' stato intitolato alla memoria di Settimia Spizzichino il cavalcaferrovia che unisce la Garbatella all'Ostiense. Per Carla Di Veroli, "E' stata un'iniziativa molto significativa, anche sul piano simbolico"

Come preannunciato da tempo, e ribadito venerdì scorso, è stato intitolato a Settimia Spizzichino, unica sopravvissuta ai rastrellamenti del Ghetto ed alla conseguente prigionia nel campo di Auschwitz, il ponte che unisce la Circonvallazione Ostiense con l’omonima via.

IL COMMENTO DEL SINDACO -Alla cerimonia, ha partecipato, oltre all’Assessore di Roma Capitale Dino Gasperini, il Sindaco,  che ha così commentato l’iniziativa “"Con questa intitolazione, sostenuta da tutta l’Amministrazione, vogliamo mantenere viva, a beneficio dei giovani e delle future generazioni, la memoria degli orrori dell’Olocausto. Settimia fino all’ultimo ha voluto ricordare e raccontare la terribile esperienza di Auschwitz, dimostrando che il tempo che passa non può essere un alibi per dimenticare, né per abbassare la guardia di fronte a qualsiasi episodio di razzismo”.

UNA DUPLICE EMOZIONE - Alla cerimonia, ha preso parte anche  l’Assessora municipale con delega alla Memoria, Carla Di Veroli (PD), che abbiamo intervistato. “E’ stata una bella emozione, perchè i oggi mi sono trovata coinvolta in un’iniziativa grandiosa che mi appartiene sia come amministratrice di questo territorio, che anche e soprattutto come nipote di Settimia Spizzichino. Saluto questa iniziativa, come un giorno felice, uno dei pochi in questi ultimi mesi che ha consegnato la città di Roma ad episodi di xenofobia, omofobia, antisemitismo ed anche antiebraismo” ha commentato Di Veroli.

L'ESPERIENZA DOPO LA PRIGIONIA - Dedicare ad una persona con la storia di Spizzichino l’infrastruttura più prestigiosa,  realizzata in epoca recente alla Garbatella, acquisisce una valenza del tutto particolare. “Io credo che oggi un’iniziativa di questo genere sia molto significativa – ha ribadito l’Assessora Di Veroli -  non soltanto in quanto porta il nome una ex deportata, ma anche  perché rimanda a tutto quel vissuto ed a quell’impegno di vita che lei ha assunto su di sè dal momento in cui è tornata dall’esperienza terribile di Auschwitz e Birkenau, Il suo impegno infatti non è stato soltanto quello di testimoniare, ma anche di tentare ogni volta di contestualizzare e di aiutare i giovani a riconoscere i segnali pericolosi che una società esprime in alcuni momenti"

LA TRAFUGAZIONE DELLA TARGA - L'Assessora  municipale con delega alla Memoria, ci spiega poi come è nata l'idea di intitolare il ponte a Spizzichino "Noi abbiamo lavorato per anni con il nostro Assessore ai lavori pubblici ed all’urbanistica, Alberto Attanasio, alla buona riuscita della realizzazione di questo ponte come infrastruttura – ricorda Di Veroli  -  ma abbiamo lavorato molto anche quest’estate, sulla spinta dell’emotività successiva alla trafugazione della targa toponomastica di via Settimia Spizzichino in zona Tomba di Nerone, nel XX Municipio.  In quell’occasione – osserva Di Veroli -il Presidente Catarci, io e la Giunta,  abbiamo immediatamente proposto l’intitolazione del ponte a Settimia Spizzichino, perché quella è una via intorno ad un parco poco frequentato, dove c’è il rischio che l’episodio possa ripetersi. Farlo adesso, davanti ad un ponte, sarà una cosa un po’ più complicata”.

LE SINERGIE IN CAMPO - Ma l’intitolazione di un ponte alla Garbatella, reca con sé anche altri significati. “Ha una valenza di grande vistibilità, da una parte –riconosce l’Assessora – ma dall’altra ha un valore in sé, per il fatto di essere realizzato nel quartiere dove Settimia ha vissuto tanti anni, finchè non è morta, il 3 luglio del 2000". Ed a testimonianza del grande potere simbolico che un ponte, per sua stessa natura, evoca, arriva anche il riconoscimento dell’impegno da più parti profuso, compresa l’amministrazione comunale. “Voglio aggiungere – conclude l’intervista l’Assessora Di Veroli (Pd) –  che siamo riusciti a raggiungere quest’obbiettivo grazie  al forte interessamento della comunità ebraica di Roma, quindi a Riccardo Pacifici – oggi presente - che ne è il Presidente, all’amministrazione comunale del sindaco Alemanno, alla sua Giunta ed in  particolare  all’Assessore Gasperini che per delega alla Cultura è responsabile della toponomastica,  perché hanno abbreviato i tempi all’interno della commissione che ha approvato l’intitolazione di questo ponte, appunto, a Settimia Spizzichino”.

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