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San Paolo: sul Bambin Gesù il Municipio ci mette una pietra sopra

Il Municipio XI prende atto dell'importante servizio offerto dal nuovo Bambin Gesù, nonostante sia stato realizzato sui resti di una villa romana e su quelli dell'antico cimitero di San Paolo

Forse metterci una pietra sopra non è l’espressione più felice per spiegare il mutato atteggiamento del Municipio Xi verso il nuovo ospedale Bambino Gesù. Però contribuisce a rendere l’idea di una struttura sorta, nonostante le reiterate segnalazioni del Presidente Catarci, su un’area che era soggetta ad importanti vincoli archeologici.

IL VALORE AGGIUNTO DELLA STRUTTURA. “La nuova sede del Bambin Gesù di San Paolo, operativa dal 10 settembre, è una struttura di eccellenza nel campo dell’assistenza, della ricerca e della formazione, con 22.000 mq dedicati alla cura dei bambini – riconosce il Minisindaco -  Dal prossimo anno agli oltre 40 ambulatori, gli uffici, l’auditorium e i due piani di parcheggi interrati già realizzati si aggiungerà il centro di ricerca pediatrico più grande d’Europa.”
 
I REPERTI ARCHEOLOGICI.
“Nel celebrarne i fasti non si può ignorare quanto ad essa è stato però sacrificato – non manca di sottolineare Catarci - Nel sottosuolo di quell’area in cui il cardinal Bertone ritiene di aver portato dignità e decoro, era segnalata la presenza di un’antica villa romana di età imperiale e del cimitero di San Paolo, così come la presunta armonia tra la millenaria Basilica e il nuovo complesso nella realtà si traduce nell’impossibilità di vedere la Basilica da più di un lato, proprio per i palazzi appena costruiti. L’intero percorso, come segnalato più volte dal Municipio Roma XI, è avvenuto in violazione dei Patti Lateranensi, delle Convezioni Unesco e del Testo Unico nazionale in materia edilizia (DPR 380/2001). L’effetto collaterale, come si legge testualmente nella relazione della Direzione dei Musei Vaticani sulle attività della Santa Sede del 2009, è stato che ‘l’intervento edilizio […] non ha reso possibile l’auspicata conservazione e valorizzazione in loco di tutti i resti archeologici, per la maggior parte demoliti dopo i rilievi, e il recupero dei mosaici.”

ARCHEOLOGIA E PEDIATRIA. Tradotto, significa che la villa romana di età imperiale, come anche l’antico cimitero di San Paolo, sono andati perduti per sempre. “Malgrado tali confessate distruzioni – incalza il Presidente Catarci - le autorità presenti all’inaugurazione hanno attentamente evitato il minimo accenno a tale problematica nelle loro dichiarazioni. Nel rammaricarsi ancora una volta per i danni archeologici e paesaggistici, si augura un convinto buon lavoro al Presidente Profiti, alla Direzione ed a tutti gli operatori del Bambin Gesù – conclude Catarci -, nella convinzione che la struttura stia già portando un arricchimento consistente all’offerta locale e cittadina di servizi sanitari.”
 

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