Montagnola: l’omofobia si sconfigge tra i banchi di scuola

La battaglia per il riconoscimento di diritti anche alle categorie  che per ora ne sono rimaste escluse, è da tempo nelle corde del Municipio VIII. Come è avvenuto per i malati terminali, e per le coppie che non vogliono ricorrere all’istituto del matrimonio,  anche nel caso delle persone che subiscono discriminazioni per le relative scelte sessuali, il Municipio si è mosso. Per tempo e con lungimiranza, facendo rete anche con le realtà presenti nel territorio.

“Parta dai Municipi una riscossa civica per fare di Roma non solo la capitale di Italia ma la capitale del contrasto all’omofobia” hanno dichiarato in giornata Andrea Catarci, l’Assessore alle pari opportunità Anna Rita Marocchi ed il delegato alla Rete  RE.A.DY per l’VIII Municipio Flavio Conia. “Il suicidio di un giovane ragazzo romano – avvenuto tra la notte di sabato e domenica - ci dice ancora, per la terza volta in un anno, che questa città deve cambiare passo definitivamente su questi temi, aprirsi e sconfiggere la solitudine del rifiuto- ricordano Catarci Marocchi e Conia - Dal nostro Municipio c’è l’impegno massimo: è di settembre l’adesione alla Rete RE.A.DY che raccoglie le amministrazioni che contrastano l’omofobia in tutta Italia.”

“Formazione dei docenti, lavoro nelle scuole, nei centri di aggregazione, collaborazione con le associazioni: queste le idee che proponiamo a chi nei territori vuole combattere l’omofobia. Infine - concludono Catarci, Marocchi e Conia - il Municipio VIII aderisce alla manifestazione del 30 ottobre presso la Gay Street sostenuta dalle associazioni di settore e con atti di Giunta e di Consiglio intende rinnovare l’impegno sui diritti per tutti, sull’ampliamento delle libertà personali e nel contrasto ad ogni forma di discriminazione.”