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Garbatella San Paolo / Via Giovannipoli

Cancelli aperti e cestini pieni nel parco: “Raggi, troppo facile scaricare sui volontari”

I cittadini che si prendono cura dell'area verde di via Giovannipoli, incalzano il Campidoglio: “Con oltre 180 realtà nel 2018 abbiamo presentato una proposta di collaborazione firmata da 15mila persone. Mai portata in Aula Giulio Cesare”

Cancelli aperti, anche di notte. A Garbatella, dall'inizio di agosto, è stata avviata un'iniziativa che mira a riaccendere i riflettori su un tema più ampio.  “Che fine ha fatto la proposta di legge popolare sui patti di collaborazione”? Sono in tanti i romani che se lo stanno chiedendo.

Perchè i cancelli aperti

Quell'iniziativa, confinata in una zona d'ombra, è però stata sottoscritta da migliaia persone. E merita di essere riportata all'attenzione delle istituzioni. Magari partendo proprio da un'esigenza molto pratica. Com'è quella di garantire il servizio di apertura e chiusura di un'area verde molto apprezzata dal territorio.

La coalizione dei beni comuni

“L’abbiamo presentata nel maggio del 2018 ma non è mai stata portata in discussione in Aula GIulio Cesare” ha spiegato Katiuscia Eroe, attivista del Comitato Giovannipoli. E’ una delle realtà che hanno promosso la “coalizione dei beni comuni”. Una rete che, partendo da tre comitati, è arrivata a coinvolgere 180 associazioni. Ed a raccogliere il supporto di migliaia di cittadini interessati ad ottenere  una sorta di partnership con il Campidoglio.

I patti di collaborazione

I patti di collaborazione, nelle intenzioni dei loro promotori, dovevano essere uno strumento in grado di regolare il rapporto tra i volontari ed il Comune. Un modo per delimitare, in maniera chiara, il perimetro di azione dei cittadini e le misure da mettere in campo per raggiungere un determinato obiettivo. Anche in termini di esenzioni e sconti sui tribuiti locali da riconoscere alle persone che mettevano a disposizione il proprio tempo per il bene comune.

Il contributo dei cittadini

In assenza di un quadro chiaro, il lavoro dei volontari rischia di essere strumentalizzato. “Abbiamo deciso d’interrompere il servizio di apertura e chiusura del parco, ma anche quello di svuotamento dei cestini, perchè non erano attività previste in nessuna convenzione stipulata col Comune”. Dal primo agosto quindi, il cancello su via Giovannipoli resta aperto anche di notte. Ed in assenza dei cittadini, nei giorni successivi, nessuno si è posto il problema di sopperire a quel servizio. 

L'iter amministrativo

“E’ troppo semplice scaricare sempre tutto verso il basso, lavandosene le mani” hanno dichiarato gli attivisti del Comitato, riferendosi all’assenza di un quadro normativo di riferimento. E per quanto riguarda la delibera d’iniziativa popolare? “Si era cominciato a discuterne, abbiamo partecipato a varie commissioni capitoline - ha spiegato Katiuscia Eroe - l’abbiamo anche modificata, per recepire alcune obiezioni del Campidoglio. Ma ad oggi non viene ancora calendarizzata”.

Proposta ferma nei cassetti

Durante il lockdown la questione è stata affrontata anche dalla commissione Trasparenza. Senza successo. Il tema non è in agenda. E dal 7 al 31 agosto l’attività dell’Assemblea Capitolina resta sospesa. Nel frattempo, il parco di via Giovannipoli resta in un limbo. I volontari per tornare ad aprirne e chiudere in cancelli chiedono più attenzione dal Comune. Meglio, chiedono un patto di collaborazione che, ad oggi, resta fermo in qualche cassetto del Campidoglio.
 

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