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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Impianti sportivi, l'accordo non c'è: la decisione sulla Lazio Nuoto sarà presa dal Tar

L'incontro tra i vertici del Campidoglio e della Lazio Nuoto, non ha prodotto alcuna modifica del bando, difeso dai pentastellati. Sulla gestione dell'impianto comunale è ora chiamato a pronunciarsi il Tar

Chi si attendeva un chiarimento è rimasto deluso. Il confronto in Campidoglio non ha sortito gli effetti sperati. I pentastellati, rappresentati dall'assessore allo Sport Daniele Frongia e dal presidente della commissione sport Angelo Diario, continuano a difendere il bando. Ed hanno ribadito le ragioni per cui, la piscina di San Paolo, è stato il primo impianto ad essere messo in gara. 

Nessun passo avanti

"Non capiamo il senso di questo confronto", ha più volte ribadito il presidente della SS Lazio Nuoto Massimo Moroli, deluso dall'appuntamento organizzato nella sala piccola della Protomoteca. L'incontro, svoltosi alla presenza d'una manciata di cittadini, ha visto ognuno restare sulle proprie posizioni. 

Il punteggio assegnato all'offerta economica

"Il bando rispetta tutti i punti presenti nel nuovo regolamento sportivo – ha segnalato il presidente della commissione Sport Angelo Diario – tutti tranne quello del numero di iscritti per ciascuna disciplina praticata". Sembra l'unica concessione che i pentastellati sono stati pronti a fare. Per il resto, i rappresentanti dei Cinque stelle hanno difeso la scelte fatte, soprattutto per ribadire che l'aspetto sportivo, nel bando, è stato preso in considerazione. "Diario richiesto all'Avvocatura capitolina se fosse possibile ridurre o azzerare la componente economica, che pesa 30 punti su 100. La risposta – ha affermato l'assessore Frongia – è stata negativa. Al contrario l'Autorità Garante della Concorrenza ha stabilito che la soglia del 30% sia troppo bassa". I riferimenti di legge portati dalla SS Lazio Nuoto vanno nella direzione diametralemente opposta: "Il 30% dei punti da attribuire ad un'offerta economica - secondo il titolare della società sportiva - è il valore massimo". 

No alla sospensione del bando

Qual è la via d'uscita? Come ha spiegato l'avvocato della SS Lazio Nuoto, c'è ormai un ricorso presentato al TAR. La strada della sospensione del bando in autotela, invocata dal presidente Moroli, non sembra praticabile. "A Capannelle (altro impianto sportivo comunale) la sospensiva del Dipartimento Sport è arrivata su una determina dirigenziale che imponeva la riconsegna delle chiavi – ha chiarito l'assessore Frongia – non sul bando: di conseguenza sono due casi diversi". 

Niente proroghe per i lavori già fatti

D'altra parte non è mai stata praticabile neppure l'altro percorso che invece è stato praticato proprio nel caso dell'ippodromo di Capannelle. Lì il concessionario, la Hippogroup, aveva presentato un'istanza "ex articolo 22 del nuovo regolamento, per l'applicazione delle norme transitorie in materia di concessioni". La Lazio Nuoto non l'ha presentato perchè "va a sanare situazioni maturate in anni precedenti all'emanazione del bando – ha spiegato il presidente Moroli – in passato era previsto che, in cambio d'investimenti sull'impianto, si potessero ottenere delle proroghe. Alcuni hanno fatto questi lavori ma senza riuscire ad avere questi prolungamenti". Da qui la presentazione dell'istanza ex articolo 22.

La carta del project financing

"Non c'era questa possibilità per noi che invece volevamo fare ricorso ad un altro aspetto del nuovo regolamento, quello che prevede la possibilità di presentare un progetto di partenariato pubblico-privato, il cosidetto project financing. Avevamo iniziato a farlo tra agosto e settembre, il piano era pronto e mancava solo la parte finanziaria". Poi è arrivata la comunicazione che l'impianto della SS Lazio Nuoto, nonostante ce ne fossero più di 70 con le concessioni già scadute, era stato messo a bando. Il primo ad esserlo, da quando c'è il nuovo regolamento sugli impianti sportivi.

Lo scenario

"Per noi è stato un fulmine a ciel sereno" ha ribadito Moroli. "La priorità per la città,  sono gli impianti chiusi e quelli senza manutenzione" ha ricordato ancora una volta  Angelo Diario. Priorità che però il Dipartimento Sport non ha recepito. Ora si va alle buste, perchè il bando e chiuso. Con l'incognita del ricorso al TAR. 

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