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Garbatella Garbatella / Via Edgardo Ferrati

Garbatella: dalle primarie agli ex Bagni Pubblici, il difficile rapporto tra PD e SEL

La storia della vicenda legata all'ex Mobilificio Proietti attraverso la ricostruzione di tutte le posizioni emerse. Senza dimenticare gli scenari pregressi ed il difficile rapporto tra SEL e PD nel territorio

Cosa sta succedendo nel Municipio VIII ed in particolare alla Garbatella, storico fortino della sinistra romana? Per capirlo può essere utile aprire una riflessione più ampia sulla questione che sta tenendo banco in queste ore, legata all’utilizzo degli ex Bagni Pubblici della Garbatella. La vicenda è cominciata a novembre con la votazione di un documento, portato un po’ a sorpresa in aula Consiliare dal Partito Democratico. Il tema era sul piatto già da tempo, e si cercava di capire come utilizzare lo stabile di via Ferrati, per anni sede del mobilificio Proietti. La mozione registrò un consenso unanime. Non era chiaro ancora quale destinazione si sarebbe data all’immobile, ma con quel documento votato a novembre si aprì un’interlocuzione con l’ATER, proprietaria dell’edificio.

L’OCCUPAZIONE - Dopo due mesi di attesa, la vicenda ha conosciuto un’accelerazione. Venerdì 24 infatti, alcuni attivisti del Laboratorio Play  denunciando “l’ambiguità che da sempre ha caratterizzato la gestione del patrimonio pubblico da parte dell’ATER, un’ambiguità che è spesso sfociata in operazioni speculative”  hanno “aperto una porta” nell’edificio dell’ex Mobili Proietti. Contestualmente gli attivisti hanno ricordato che “la mozione municipale è rimasta lettera morta ed alle parole non sono seguiti i fatti- di conseguenza - Di fronte all’immobilismo delle Istituzioni – hanno scritto gli occupanti - vogliamo essere noi i custodi popolari di questo percorso di rigenerazione urbana”.

IL VERTICE - Il Comunicato si chiudeva con una promessa: “Ce ne andremo solo quando il Commissario dell’ATER, ente proprietario del bene, il Comune di Roma e la Regione Lazio si impegneranno formalmente ad avviare l’iter amministrativo per realizzare proprio qui una biblioteca comunale e un centro culturale richiesta di un tavolo”. Un vertice che effettivamente è stato organizzato. Con la differenza che, al posto dell’ATER, ci sarà LazioDISU, l’ente di diritti allo studio nel Lazio. Da una fonte interna alla Regione infatti, apprendiamo che la stessa avrebbe avviato da qualche giorno una procedura per far gestire l’immobile al Municipio ed a LazioDISU. Nulla di più, poiché al momento le bocche sono cucite.

LE POSIZIONI A CONFRONTO - Nel frattempo però, le forze di minoranza hanno suonato la carica contro un’occupazione “la cui regia è di Catarci”, ha evidenziato per primo Forza Italia, attraverso una nota del Consigliere Foglio. Sono seguite le promesse dimissioni dei tre Assessori in quota PD e la volontà di lasciare la maggioranza dei Consiglieri del Partito Democratico, poi formalizzate nella giornata di lunedì. Prima e dopo, una serie di comunicati stampa di Fratelli d’Italia che ha stigmatizzato il Municipio sostenendo che “le istituzioni fossero complici delle occupazioni”. Poi del Nuovo Centro Destra, “pronto a votare la sfiducia a Catarci” e ancora di Forza Italia che, smorzando un po’ i toni, ha espresso l' “auspicio che la riunione tra Regione Comune e LazioDISU possa servire a trovare una soluzione”. Sono rimasti in silenzio i gruppi consiliari del M5S, della Lista Marino e della Lista Marchini. Mentre da sottolineare  è stata la solidarietà espressa da tutte le forze di centro destra nei confronti del Partito Democratico e della sua scelta di mettere in difficoltà Catarci, in una “maniera strumentale che ci lascia senza parole” ha commentato nella serata di lunedì la Capogruppo di SEL Gabriella Magnano.

RAPPORTI TESI - Ovviamente, il rapporto tra il Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà, non è teso da oggi. Si ricorderà come durante la campagna elettorale, l’ipotesi di sfidare Catarci avesse affascinato buona parte dei Democratici. In quell’occasione per contendere la leadership dell’attuale Minisindaco, venne scelta Valeria Baglio, Presidente del Consiglio Municipale e moglie del Vice Presidente Municipale Alberto Attanasio. La  possibilità di ricorrere alla primarie sfumò nel giro di poche settimane, anche perché alcuni consiglieri Democratici avevano espresso la loro preferenza per la ricandidatura di Catarci. Ne derivarono le dimissioni di Attanasio che venne sostituito nel ruolo di Vice Presidente, dall’allora Assessore alla Cultura Carla di Veroli. Quest’ultima, esclusa dal giro di poltrone che seguì la terza Consiliatura di Catarci, non ha mai fatto mistero d’esserne rimasta molto amareggiata, anche in considerazione della rete di relazioni intessuta nel corso della sua esperienza politica, con molte realtà associative anche del territorio.

IPOTETICI SCENARI - E siamo arrivati ai giorni nostri, con la reiterata accusa rivolta ad alcuni consiglieri di SEL ed all’Assessore Marotta, di aver sostenuto l’occupazione degli ex Bagni Pubblici. Sullo sfondo non è proprio da escludere, un interessamento alla poltrona dello stesso Marotta, attivista del Centro Sociale La Strada ed Assessore alle Politiche Culturali. Ma siamo nel campo delle ipotesi. Di certo c’è soltanto l’incontro odierno cui dovrebbe partecipare Enzo Foschi, per il Gabinetto del Sindaco, insieme all’Assessore Capitolino alla Cultura Flavia Barca ed un esponente di spicco  della Regione, probabilmente lo stesso Governatore Zingaretti. . Al vertice, prenderà parte anche l’ente per il diritto allo studio LazioDISU.

LA PARTECIPAZIONE CITTADINA - Nel frattempo, gli attivisti continuano a credere nel proprio progetto e aspettandol’atto ufficiale che allontani definitivamente lo spettro dell’uso privatistico dello spazio, noi festeggiamo”. Appuntamento agli ex Bagni Pubblici, già ribattezzati Biblioteca Moby Dick, con “ attori artisti intellettuali e tanti cittadini. Perché la v vittoria vera è la partecipazione di questa gente che continua ad affollare i locali”.

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