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Municipio VIII (ex XI) intervista al candidato Presidente Luca Fontana

Disagio abitativo, ruolo dei costruttori, la trasparenza degli atti amministrativi. Ecco le proposte di Luca Fontana candidato Presidente per la Sinistra Romana nel Municipio VIII

Luca Fontana, segretario del Circolo “Che Guevara” della Montagnola, da anni iscritto a Rifondazione Comunista, è il candidato Presidente della Sinistra per Roma al Municipio VIII (ex XI). Lo abbiamo intervistato su alcuni temi caldi del territorio.

Una rivoluzione a portata di mano, lo slogan della tua campagna elettorale, da una parte evoca da un’altra spaventa. Cosa intende una persona che si candida al governo d’un Municipio, con quest’espressione?
Partiamo dalla considerazione che c’è una  richiesta di cambiamento molto grossa, diffusa e trasversale tra i cittadini di questa città e non solo. Le ultime elezioni politiche hanno dimostrato che una rivoluzione si può anche fare perché un movimento, presentatosi per la prima volta, ha preso un quarto dei voti. C’è dunque una forte richiesta di cambiamento che nel territorio si può tradurre in questa maniera: difronte alla crisi che chiude i negozi, che mette le persone nelle condizioni di non poter più pagare gli affitti, difronte a chi perde il lavoro, le istituzioni soprattutto di prossimità, si devono mettere a disposizione delle lotte dei cittadini che combattono per il diritto alla casa, al lavoro, alla sicurezza. Una rivoluzione a portata di mano per noi significa che le lotte dei cittadini per la difesa dell’ambiente, o contro il disagio abitativo, troveranno, se vinceremo, un’istituzione al loro fianco. Non ci limiteremo a fare la mediazione, che pure è  importante e porta i risultati. Ma che staremo nei picchetti, nei cortei, perché è di questa politica, a nostro avviso, che si ha realmente bisogno.

Garantire il diritto alla casa, comporta il riappropriarsi degli spazi inutilizzati ed anche la realizzazione di nuove edificazioni?
Uno dei punti del nostro programma elettorale prevede un consumo di territorio zero. E tra l’altro questo vuol dire non solo in superficie ma neppure nel sottosuolo, come avviene per i PUP. Noi vogliamo fare la stessa cosa che ha fatto il Presidente del X Municipio Sandro Medici, andando a prendersi la responsabilità anche davanti alla magistratura, che poi gli ha dato ragione. Sandro Medici ha preso degli stabili, che erano vuoti, e ci  ha messo dentro delle persone senza casa. E’ la strada da seguire, perché non è più tollerabile che a fronte di quasi 200mila alloggi sfitti, ci siano ancora 60/70mila persone senza casa.

La sinistra che fa la sinistra, un altro slogan che hai usato durante la campagna elettorale, sembra rimandare ad una critica nei confronti del centrosinistra. A livello territoriale, cos’è che non è andato?
La vicenda dell’I 60 costituisce un’esemplificazione di quello che non ha funzionato. Banalmente, insieme ai movimenti ambientalisti di Legambiente e del WWF , negli anni 90 abbiamo vinto la battaglia contro la cementificazione del fosso di Tor Marancia. A quel punto però un sindaco di centrosinistra, Rutelli, si è inventato le compensazioni da corrispondere ai costruttori. Compensazioni che poi Veltroni ha portato avanti e realizzato. L’I 60 è frutto di questa scelta. Lì non si doveva edificare ma dal momento che si è deciso di non costruire a Tor Marancia e Tor Carbone, il costruttore è stato ricompensato con la promessa di costruire un nuovo quartiere. L’ I 60 è esattamente l’emblema di quello che la sinistra ha fatto e non doveva fare. Ed è forse per questo che ha perso nel 2008.

Il mattone è sempre stato considerato un volano economico. Come si crea sviluppo, quando si vuole bloccare la cementificazione?
Partiamo da quello che vediamo a Piazzale dei Navigatori. Si è data ai costruttori di turno la possibilità di edificare, con la promessa di veder realizzare delle opere a scomputo, come un parco giochi, del verde attrezzato. La qual cosa, di fatto, non avviene mai. Basta passare a piazzale dei Navigatori per verificarlo. L’edificio è terminato ma mancano tutte le opere a scomputo. Noi invece nel dire basta al consumo di territorio, non pensiamo che questo possa uccidere  l’economia. I costruttori, in questa città, hanno un ruolo che deve esser quello di ristrutturare tutto ciò che è decaduto. Facciamo un esempio: il deposito dell’ATAC. Si potrebbe intervenire per risistemarlo, mettendo in moto l’economia. E d’altro lato, parlando del verde pubblico, il parco dell’Appia Antica nella parte pedonalizzata, rappresenta una parte di Roma liberata. Ma io dico che  potrebbe essere riempita di iniziative socio culturali, la qual cosa produrrebbe ricadute occupazionali, dando lavoro a cooperative di giovani. Questa città deve ritrovare il gusto e la capacità di stare insieme, facendo cultura e dando  appunto lavoro ai giovani. Rimettendo in modo l’economia senza consumare territorio, ma invece valorizzandolo. E’ questa la nostra idea di sviluppo.

I cittadini sembrano chiedere trasparenza alle istituzioni. Fontana se diventa Presidente cosa propone in materia di trasparenza?
Io sono segretario della sezione Che Guevara di Rifondazione Comunista. Ma quella che si presenta nel Municipio è una coalizione di cui fa parte Repubblica Romana, espressione della candidatura a sindaco di Sandro Medici e del Partito Pirata. Il tema della trasparenza, nelle lotte di questo municipio dal PUP all’I 60, hanno evidenziato una grave difficoltà ad accedere   agli atti che dovrebbero essere pubblici. In realtà, però, l’accesso agli atti lo ottieni solo attraverso l’intervento della magistratura. Il cittadino non ha altro modo che spendere soldi, fare denunce e così, dopo chissà quanto tempo, vede rispettato qeusto suo diritto. Dicevo prima che la nostra è una coalizione. Se eletto, grazie al contributo del Partito Pirata che della trasparenza ha fatto la propria bandiera, manterrò subito un impegno: mettere tutti gli atti on line sul sito del municipio. I cittadini hanno tutti i diritti di sapere ciò che accade nel proprio territorio. La trasparenza è importante e non è un tema che appartiene solo al M5S.

Chi voterai come sindaco?
Noi sosteniamo convintamente Sandro Medici perché c’èbisogno di una sinistra che non si limiti alle chiacchiere, ma faccia effettivamente qualcosa di sinistra. Perché gli altri presidenti di municipio non l’hanno fatto? Poi ci siamo stancati di votare per il meno peggio. Questa volta per fortuna c’è una candidatura limpidamente di sinistra. Ultima cosa Sandro Medici rispetto al chirurgo o al costruttore, è una persona che conosce Roma e sa come intervenire in maniera sostenibile sia dal punto di vista sociale che ambientale.

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