Garbatella, via Giovannipoli: per potare dei platani non bastano tre anni
I residenti attendono la potatura dei platani. Segnalati i disagi nella primavera del 2011, meno di un mese e mezzo dopo il Servizio Giardini fa sapere di aver accolto la richiesta. Passati tre anni "non è cambiato niente"
Le alberature di via Giovannipoli, bellissime e maestose, creano problemi ai residenti. Da anni vengono segnalati i disagi causati dalla crescita dei platani, arrivati a lambire le finestre di via Giovannipoli. L’illuminazione degli appartamenti è decisamente ridotta. Ma ci sono anche problemi legati alla sicurezza stradale.
I RAMI ED I PALAZZI - “Passeggiare in via Giovannipoli, comporta anche il rischio di vedersi cadere i rami addosso. E’ capitato ad una persona – ci informa una residente – che ho personalmente soccorso”. Il problema, è stato dovutamente segnalato agli uffici competenti. Già il 30 maggio del 2011 la stessa cittadina aveva inoltrato una richiesta d’intervento. “Sono più di 4 anni che non vengono potati gli alberi. I rami entrano nei balconi delle case portando insetti e animali e limitando la possibiltà di apertura delle finestre stesse” spiegava.
UNA QUESTIONE DI SICUREZZA - Chi abita ai piani più bassi non se la passa meglio visto che “i rami entrano nel cortile condominiale, rendendo difficile anche l’entrata”. Oltre a questi disagi, sussiste un problema di sicurezza. “Ad inizio maggio 2011 un platano di circa 15 metri è caduto su 4 auto distruggendone 2 e danneggiando le altre. Cadendo ha occupato la carreggiata stradale pertanto la strada è stata chiusa per piu di tre ore” spiega la residente . “Basterebbe potare immediatamente gli alberi e sia le condizioni igieniche sia la viabilità sarebbero risolte” si legge infine nella segnalazione.
I TEMPI DELL'INTERVENTO - La risposta dell’amministrazione, non ha tardato molto ad arrivare. “Dall’esame della sua pratica – si legge in una risposta datata 14 luglio del 2011 – si comunica che la richiesta in oggetto è stata accolta, inserita nel programmma di lavorazione e verrà eseguita nel rispetto delle priorità di intervento connesse alle urgenze”. Da allora sono passati quasi tre anni. Cosa è cambiato? “Assolutamente nulla” conclude la cittadina.
