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Giovedì, 18 Aprile 2024
Ardeatino Eur / Viale Aldo Ballarin

Fosso Tre Fontane, Caudo: "Non esiste più dal 1980 ed i vincoli sono stati rispettati"

Il dissequestro dell'area di cantiere all'altezza di via Ballarin, per l'Assessore all'Urbanistica è dovuto al fatto che "il fosso è stato seppellito già nel 1980". E sul comprensorio: "Ha tutte le autorizzazioni necessarie già dal 2010"

Il braccio di ferro tra l'amministrazione municipale e quella comunale, in merito all'interramento del Fosso delle Tre Fontane, prosegue. In mattinata il Presidente Catarci ha indetto una conferenza stampa, a cui hanno partecipato Italia Nostra, il Comitato Stop I-60, decine di residenti ed il Capogruppo di SEL Gianluca Peciola. 

IL PROVVEDIMENTO DEL MIBACT - Nel corso dell'appuntamento odierno, è stato proprio il Consigliere Capitolino di Sinistra Ecologia e Libertà a chiudere il giro degli interventi. "Con il provvedimento del Mibact vengono meno gli effetti della Delibera regionale con la quale era stato eliminato il vincolo ambientale a tutela del corridoio ecologico che insiste su quell'area  - ha spiegato Peciola, riferendosi al documento con cui il Ministero di Fransceschini ha ribadito la rilevanza paesaggistica del Fosso delle Tre Fontane -  Il provvedimento del Ministero di fatto mette in discussione i precedenti accordi tra Regione e costruttori. E' quindi necessario rivedere la convenzione per una diminuzione sostanziale dei metri cubi. In attesa di una nuova convenzione che ridefinisca l'opera - ha sottolineato Peciola - chiediamo di bloccare il cantiere. Quella di oggi è una vittoria del Municipio VIII, dei cittadini e dei comitati locali che si sono battuti per anni per la salvaguardia ambientale del territorio. Come Gruppo Sel – ha poi fatto notare il Consigliere di Roma Capitale -  abbiamo sempre sostenuto l'operato del Municipio VIII anche quando dalla Giunta capitolina arrivavano comunicazioni a favore del progetto di edificazione".

IL DISSEQUESTRO DEL CANTIERE - La replica dell'Assessore Caudo, chiamato in causa più volte nel corso della giornata, non ha tardato ad arrivare.“L’unico fatto concreto a proposito del Fosso di Tre Fontane avvenuto in queste ore, è il dissequestro dell’area disposto dalla Procura perché il fosso è stato seppellito già nel 1980, a seguito della realizzazione di via Ballarin. Ricordiamo che il sequestro preventivo per presunti danni ambientali era avvenuto su richiesta del Municipio. Oggi la Procura con il dissequestro sancisce dopo oltre due anni di indagine, a seguito dei pareri dei consulenti del PM e avendo ascoltato tutte le parti, che non c'è stato alcun reato". La posizione di Caudo, resta dunque distante rispetto a quella del Municipio il cui Assessore all'Urbanistica ha detto di esser pronto a riscavare l'alveo sotterrato del Fosso.

IL RISPETTO DEI VINCOLI -  C'è poi un'altra considerazione, che l'Assessore alla Trasformazione Urbanistica Giovanni Caudo, evidenzia: l'assoluta legittimità dell'operato del consorzio. "Non possiamo che ribadire, mentre si diffondono notizie prive di fondamento, l'unico dato di fatto: il comprensorio urbanistico in corso di attuazione rispetta tutti i vincoli e ha tutte le autorizzazioni necessarie acquisite già nel 2010 compreso quello del Municipio. Nel pieno rispetto delle regole e dell’interesse generale - evidenzia Caudo, che aggiunge -  Il comprensorio urbanistico di Grottaperfetta è in fase di realizzazione dal settembre 2013, quando sono partiti i lavori del primo stralcio delle opere pubbliche, la viabilità di quartiere. Nel frattempo sono stati appaltati gli altri stralci e sono stati autorizzate le cubature residenziali correlate. In questi anni è stato sottoposto a più riprese a continui e ripetute segnalazioni di danni e disastri ambientali incombenti e a rischio di cementificazioni.  Gli uffici di Roma Capitale hanno collaborato in tutte le sedi con tutti i soggetti e le autorità competenti, fornendo la più ampia collaborazione alla magistratura e la decisione di oggi conferma quanto sostenuto sulla correttezza dell'operato degli uffici”. La vicenda legata all'interramento del Fosso evidentemente,non fa che alimentare la distanza tra Municipio VIII e Comune di Roma. E quanto avvenuto in giornata, non fa che confermare una cosa: il braccio di ferro continua.

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