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Martedì, 16 Aprile 2024
Ardeatino Montagnola / Via Fontanellato

Dalla Montagnola a San Giovanni per ricordare il senso del Primo Maggio

Il Circolo di PRC Che Guevara, al concertone di piazza S. Giovanni “Perché a differenza dei sindacati confederali che lasciano massacrare i diritti dei lavoratori, noi quei diritti li difendiamo. Tutti i giorni”

La festa del Primo Maggio, per molti italiani, è sinonimo del concerto che, i sindacati confederali, organizzano da qualche decennio a piazza San Giovanni. Il concertone, trasmesso in diretta dalla Rai, è divenuto una tappa obbligata, un rito di passaggio cui hanno preso parte milioni di giovani, nel corso degli anni. Ed a questo “rito iniziatico”, non si sono sottratti neppure i giovani del Circolo Che Guevara della Montagnola, presenti con una delegazione di dieci giovanissimi, dalle sei di mattina all’una di notte, con un vivace e colorato banchetto.

IL SENSO DEL PRIMO MAGGIO - “Piazza San Giovanni, il giorno del Primo Maggio, è divenuto il ritrovo di tanti giovani che vengono ad ascoltare la musica – ci spiega Giulia, 21enne militante del Circolo Che Guevara – molti hanno perso la consapevolezza di cosa significhi questa data. Ed allora ci è sembrato il caso che qualcuno ricordasse l’importanza del lavoro, soprattutto in un momento di crisi, in cui i diritti degli stessi lavoratori vengono massacrati, anche dai sindacati che organizzano questo concerto. A noi non sembra il caso di festeggiare, quanto piuttosto di provare a fornire delle risposte sul piano politico e sociale. Per questo, siamo stati l’unico partito ad essere presente in piazza. Per parlare con le persone e per spiegare loro che Rifondazione Comunista ed i comunisti ci sono, e servono ancora”.

UN'ORGANIZZAZIONE SOLIDALE  - E’ determinata Giulia, quando ci racconta l’esperienza vissuta al banchetto di ieri, “insieme ad altri otto compagni”. Ma ancor di più quando ci riferisce sui contenuti delle attività svolte, da lei e dai suoi coetanei, nel Circolo Che Guevara nel corso degli ultimi anni. “Oltre al corso d’italiano per stranieri, ovviamente gratuito, abbiamo attivato corsi d’informatica ed una sorta di Gruppo di Acquisto Popolare. Vendiamo il pane  e la pasta a prezzi irrisori, il sabato mattina. Abbiamo scelto di non vendere altri prodotti, per non danneggiare i vicini esercenti del mercato rionale, che non attraversano momenti felici”.

LE BATTAGLIE DI GENERE  - Ma nel corso del concerto del Primo Maggio, non sono stati distribuiti volantini solo con le attività descritte. “Da tre anni – ci ricorda Giulia – con il collettivo Donne Contro, abbiamo dato risalto a tematiche come al violenza sulle donne, con un lavoro dedicato alla memoria di Rosaria Lopez, stuprata ed uccisa nel nostro quartiere. Ma ci siamo dedicate anche al tema dell’occupazione, in particolare femminile, dando spazio a varie testimonianze di genere.

L’OCCUPAZIONE FEMMINILE - “In un momento come questo – ragiona Giulia - ad essere più esposte sono le fasce più deboli: i pensionati, i giovani, le donne.  Penso alle mamme che, con la scelta di tagliare sul welfare, sono costrette a lavorare dentro e fuori casa, per chi ha un lavoro. E’ un arretramento sul piano dei diritti che ci porta indietro di 50 anni, con la differenza che una volta si riusciva a vivere anche con un solo stipendio, mentre oggi non è più così. Dunque per noi, essere lì, ritrovarsi a lottare insieme, è fondamentale e corrisponde ad uno dei compiti che ci siamo date: ricostruire una rete di relazioni , fondamentale per portare avanti le nostre battaglie. Sono contenta – conclude Giulia – di aver incontrato, con le altre compagne e compagni presenti, molte persone interessate, che ci hanno lasciato i loro contatti”.

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