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Asili: il Municipio VIII scende in campo con le insegnati precarie

Nel Municipio VIII, il bando capitolino che esclude le insegnanti precarie con più di 36 mesi d'esperienza non piace. "A 15 giorni dall'inizio delle scuole, chi sostituirà il personale in malattia o in maternità?"

"Una doccia fredda di ferragosto". Non usa troppi giri di parole il Presidente del Municipio VIII per definire il bando comunale con cui il Campidoglio ha chiuso le porte in faccia a migliaia di insegnanti precarie. In sostanza, se hanno cumuluto più di tre anni d'esperienza, il Comune ha deciso di non prenderle in considerazione.

PERSONALE ESPERTO - "Mi chiedo come si faccia a mettere alla porta del personale già avviato, in un ruolo poi così delicato" osserva Nicola Cefali, già Assessore alla scuola ed ora Consigliere del Municipio VIII. " Tra i requisiti del bando infatti – spiega Cefali - c'è quello di non aver svolto attivitá di insegnante, presso le scuole comunali per un periodo superiore ai 36 mesi, anche non continuativi. Tutto ciò  sta a significare che circa 4000 insegnanti precarie che lavorano nelle nostre scuole, persone qualificate e con esperienza in materia – sottolinea l'ex Assessore - non potranno partecipare al suddetto bando e saranno tagliate fuori a favore di chi, ad oggi non ha le stesse competenze la stessa pratica acquisita".

JOBS ACT - La decisione del Campidoglio, oltre che una doccia fredda, sembra  frutto anche di una scelta molto particolare.“Non risulta che altri Enti Locali si siano adoperati affinché si mettesse fine all’utilizzo del personale precario con più di 36 mesi di contratti alle spalle - osserva il Presidente del Municipio, riferendosi all'interpretazione capitolina del Jobs Act - Roma è chiamata, non si sa da chi, a far da apripista sul taglio dei diritti del personale. E come se non bastasse, le opinabili decisioni prese in solitudine dal Campidoglio, hanno ricadute terribili sia sul destino occupazionale delle lavoratrici che sulle garanzie di erogazione dei servizi all’infanzia".

LE CONSEGUENZE NEL TERRITORIO - Oltre che attenere ai diritti delle lavoratrici, il bando di Roma Capitale, potrebbe avere delle ripercussioni molto concrete nee vari territori, con ricadute significative anche sulla serenità di molte famiglie romane. "Come potranno i Municipi garantire l’apertura delle scuole e degli asili nido, senza avere più il personale supplente per le coperture dei posti vacanti? - chiede il Presidente Catarci, che aggiunge un altro interrogativo - Chi sostituirà il personale in maternità, in malattia, in permesso, ad una settimana dall’apertura dei nidi e a poco più di 15 giorni dall’apertura delle scuole dell’infanzia?”. Tanti interrogativi cui, in queste ore, è chiamata a rispondere Roma Capitale. Cosa fare adesso?  Dal Municipio, la richiesta sembra unanime: "si ritiri il bando".
 

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