San Paolo: aree verdi aperte e subito dimenticate
Il giardino risistemato nell'ambito della riqualificazione di Viale Giustiniano Impertatore, versa in condizioni pietose. Privo di cestini, panchine e fontanelle, si presenta come una piccola distesa di terra brulla
Via della Villa di Lucina, strada che mette in comunicazione i quartieri di San Paolo e Garbatella, è stata recentemente protagonista di un’importante opera di riqualificazione urbana.
LA RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA - A dire il vero, i lavori sono durati qualche anno, ed hanno coinvolto soprattutto Viale Giustiniano Imperatore, dove alcuni stabili sono stati interamente ricostruiti. L’operazione di recupero del quadrante, una volta sistemati gli immobili dove risiedevano centinaia di famiglie, ha coinciso con l’apertura di alcuni parcheggi pubblici, degli ormai famosi cassonetti a scomparsa e di un giardino pubblico.
LE DENUNCE DEL MUNICIPIO - Per arrivare a rendere fruibili queste tre opere, il Municipio XI ha dato prova di determinazione e combattività. Non sono stati pochi gli incontri organizzati in loco con giornalisti ed operatori dell’informazione, come non sono mancati i comunicati stampa, inoltrati dall’ufficio di presidenza dell’Ente territoriale, in cui si esprimeva il disappunto per i tanti ritardi nei tempi di consegna.
IL GIARDINO DIMENTICATO - Poi, quasi inaspettatamente, prima i cassonetti e successivamente i parcheggi, sono stati messi a disposizione dei residenti. Per ultimo, infine, si è provveduto all’apertura dei giardini in via della Villa di Lucina. Si tratta di piccole aree verdi che sarebbe pomposo e fuori luogo definire parchi. Ad onor del vero, per lo stato in cui versano, sembra impropria anche la semplice definizione di giardino. In gran parte privi di prato, con alcuni radi e giovani alberelli, con piante infestati cresciute alla rinfusa e senza neppure una panchina, una fontanella o un cestino dei rifiuti, c’è da chiedersi se valesse davvero la pena di aspettare l’apertura di un giardino di cui, dopo pochissimi mesi, l’amministrazione ha già dimenticato l’esistenza.
