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Garbatella Montagnola / Via Benedetto Croce, 50

Municipio XI: confronto aperto sul testamento biologico

Idratazione, alimentazione forzata, assistenza religiosa e donazioni degli organi. Scelte individuali, recepite dal Municipio XI attraverso l'instituzione di un registro dei Testamenti biologico, per Catarci "l'unico strumento in grado di rappresentare l'esigenza di molti italiani"

E’ nota la posizione del Municipio XI sul fine vita e sul testamento biologico. Tra i primi in Italia ad istituirne un registro, gli amministratori del territorio ne hanno da tempo compreso  l’importanza. E non è un caso che, proprio domani, grazie alla collaborazione della Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni, della rivista Micromega e dell’Assessorato per le Politiche Sociali, che sarà presentato, in prima assoluta, il documentario “7 giorni” che descrive l’ultima settimana di vita di Eluna Englaro.
 

Il dibattito sulle ultime volontà. “Molte centinaia di residenti hanno proveduto ad iscriversi nel Registro dei Testamenti Biologici e delle Ultime volontà di vita, attivo nel Municipio XI – commenta il minisindaco Andrea Catarci -  dichiarando di volere o meno i trattamenti quali l’idratazione e l’alimentazione forzate in caso di malattie irreversibili, di desiderare o meno l’assistenza religiosa, i funerali, la cremazione, la donazione degli organi”.Temi che verranno presumibilmente affrontati, in presenza della controparte ideologica, rappresentata da alcuni giornalisti dell’Avvenire, nell’incontro che si svolgerà mercoledì 23 maggio, alle ore 16, nella Sala del Consiglio Municipale in via Benedetto Croce 50.
 

Il testamento biologico.  “I Registri locali sono ad oggi, nell’incapacità del Parlamento di licenziare una legge decente – conclude l’analisi il Presidente Catarci -  l’unica risposta reale ad una grande esigenza insoddisfatta degli italiani, poiché  parlano di libertà e di autodeterminazione”.
Valori importanti. Sui quali, al termine del documentario firmato dai registi Ketty Riga e Giovanni Chironi, sarà possibile confrontarsi in un dibattito pubblico al quale hanno dato adesione anche Stefano Rodotà e Beppino Englaro, papà di Eluana.

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