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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Garbatella Montagnola / Via Benedetto Croce

Tenuta Tor Marancia: il Municipio chiede indagini rapide e scrupolose

Il Presidente Catarci in conferenza stampa afferma di volere “un’azione rapida e scrupolosa della magistratura”. Ma per i cittadini “Non c’è alcuna fretta, anzi”

I 26 ettari di cantiere sequestrati nel Parco di Tor Marancia, dalle pagine dei giornali, approdano nella Sala Consiliare del Municipio VIII. E diventano oggetto d'una conferenza stampa, voluta dal Minisindaco Andrea Catarci,  “per fare chiarezza, rispetto alle intenzioni ed alle dichiarazioni del Municipio, visto che in questi giorni si è scritto tanto e non sempre correttamente. Vogliamo che le indagini avviate dalla magistratura – ha immediatamente aggiunto Catarci – siano più rapide  e scrupolose possibile”.

LA STELLA POLARE - Per quanto attiene le ragioni del sequestro, anche in via Benedetto Croce ci si muove nel campo delle ipotesi. “ Dall’atto giudiziario notificato si possono evincere due questioni. In un caso  si paventano errori nell’esecuzione dei lavori, nell’ambito dei cantieri aperti da luglio. In alternativa si paventa un problema più alla radice, in merito alle autorizzazioni, ai nulla osta ed alle prescrizioni. In entrambe i casi, noi riteniamo che ci sia una stella polare da seguire: la Convenzione stipulata da Roma Capitale,dall’Ente Parco e dalla Sovrintendenza Archeologica di Stato. Da questo documento bisogna ripartire, qualora se ne sia allontanati” ha quindi precisato Catarci.

IL M5S E LA CONVENZIONE URBANISTICA - Su quella Convenzione, il Movimento Cinque Stelle, aveva già focalizzato la propria attenzione lo scorso 5 novembre, in relazione ad un tema fortemente correlato al Parco di Tor Marancia: l’edificazione dell’I-60. Facendo “riferimento  alla richiesta fatta dal Consorzio Grottaperfetta, datata  7/10/2013 e relativa al rilascio dei titoli abilitativi di edilizia privata, protocollata presso i Vs uffici in data 9/10/2013” il gruppo Consiliare Capitolino, insieme a quello Municipale, aveva ricordato le condizioni per il rilascio di tali titoli, “subordinate: al rispetto di tutte le condizioni  previste dalla Convenzione, tra cui i lavori nell’area attrezzata del parco di Tormarancia”. Inoltre i titoli “possono essere rilasciati  -  ricordavano i pentastellati -solo a seguito della verifica delle opere di urbanizzazione” soggetta al vaglio “oltre che dell’organo tecnico di Roma Capitale, anche alla Commissione di Vigilanza”.

UN IMPEGNO DISATTESO - Su quest’ultimo aspetto si è concentrato, in seno alla conferenza stampa, anche l’intervento dell’Assessore Municipale Massimiliano Miozzi: “Sono rammaricato ed anche indignato. Il Dipartimento e l’Assessore Caudo avrebbero dovuto chiarire tutti gli aspetti di quella Convenzione – ha ammesso l’Assessore all’Urbanistica – nominando una Commissione di Vigilanza che più volte ho chiesto personalmente. Noi, come Municipio – ha poi specificato Miozzi - non abbiamo la possibilità di vigliare quel cantiere, fino a quando non ci sarà consegnato”.

I CITTADINI NON HANNO FRETTA - Una Convenzione come “stella polare” , che si attende di capire se sia stata disattesa. Con una certa fretta, per il presidente Catarci, che non è corrisposta però dai cittadini. Durante l’Assemblea, l’intervento di Giovanna Arcangeli,  portavoce dello Sportello per il Disagio Abitativo, e poi quello di Giuseppina Granito, del Coordinamento Stop I-60, hanno teso a sottolineare come, a loro avviso, tutta quella fretta  non sia auspicabile. “Non è vero che i cittadini stanno aspettando con il fiato sul collo questo parco – ha ricordato Arcangeli  -  che sarà finito tra molti anni e sarà fruito solo in minima parte, come ci è stato detto nei tre incontri all’Urban Center.Tutta questa fretta verso la magistratura, io direi proprio che non c’è. I lavori vanno fatti con calma, perché quella è un’area archeologica – ha poi ricordato riferendosi all’I-60  - e come tale è stata sventrata”.

I-60 E LE COMPENSAZIONI - E proprio sulla prossima urbanizzazione dell’ I-60, l’area prospicente il Parco di Tor Marancia, al cui destino è intrecciata, ha espresso una considerazione anche il Presidente Catarci. “ Il parco è costato tanto a Roma: ben 4 milioni e 800mila metri cubi di compensazioni, una parte delle quali gli si trovano difronte – ha ricordato il Minisindaco, che ha poi aggiunto - alla magistratura, chiediamo la stessa attenzione che si è rivolta al parco di Tor  Marancia, anche per la questione dell’I 60. E lo facciamo da tempo visto che già da quest’estate il nostro Municipio ha presentato una denuncia in Procura, relativamente all’abbattimento dei casali presenti  nell’area e per i quali anche il Movimento Cinque Stelle, a settembre, ha presentato un’interrogazione all’assessore comunale competente”. Stessa attenzione, dunque stessa rapidità e stesso scrupolo, per dirla con Catarci, per Tor Marancia come per l’I 60. Anche perché, il destino delle due aree, è legato da un evidente filo conduttore: le “compensazioni edilizie” di cui Ylenia Sina parla nel libro “Chi Comanda Roma”.

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