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Patrimonio comunale, Municipio VIII: "Le associazioni sotto sfratto sono la nostra ricchezza"

Il Municipio VIII difende le realtà associative del territorio che entro settembre dovrebbero liberare gli immobili loro assegnati, come previsto dalla delibera 140. Catarci:"Si vuole valorizzare degli immobili, senza capire che sono queste realtà che li hanno già valorizzati"

Da San Paolo a Garbatella, a molte realtà associative del territorio municipale, è stato chiesto di lasciare gli stabili loro assegnati. Il caso della Città dell'Utopia è probabilmente quello più eclatante, ma nella medesima condizione versano il laboratorio Officine Teatro XI di Roma 70, il Millepiani Coworking di Garbatella e La Casa dei Saperi di viale Giustiniano Imperatore, per indicare solo i casi principali. Un provvedimento che rischia di stravolgere il piano di servizi socio-culturali, offerti dal territorio.

IL VALORE DEGLI IMMOBILI - "La delibera 140 è sbilenca – ci spiega il Presidente del Municipio VIII, riferendosi al provvedimento che la Giunta Marino ha varato per disporre il riordino del Patrimonio. "Lo è in quanto non fa i necessari distinguo. C'è un Patrimonio nobile, fatto d'immobili di pregio regalati ad attività commerciali che pagano pochi euro per starci. Ed in quel caso il provvedimento è comprensibile, anzi addirittura auspicabile e sicuramente utile. Poi ci sono gli immobili di serie C, sui quali le realtà del territorio hanno investito. Ne hanno fatto una manutenzione, sollevando l'amministrazione da quest'onere, e li hanno riqualificati. Questo ha determinato un valore economico, che si somma a quello socio culturale che, per me, è altrettanto significativo".

LA RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO - Sul piano concreto, gli esempi nel territorio non mancano. "Prendiamo il caso degli Orti Urbani. Lì c'era una discarica, che ogni anno doveva essere ripetutamente bonificata e questo aveva un costo, che superava i 200mila euro. Oggi ci sono gli ortisti che se ne prendono cura. Non ha anche un valore economico questo discorso? Potremmo poi citare il caso dell'InfoBox di Viale Giustiniano Imperatore o addirittura il Casale Garibaldi per il quale, grazie alla sinergia attivata tra Municipio e Servizio Civile Internazionale, si è riusciti ad ottenere 270mila euro da un bando regionale per rifarne il tetto. E l'edificio ne ha sicuramente guadagnato". Per tutti questi casi, il riordino del Patrimonio che il Campidoglio richiede, "liberando" i beni immobili per metterli a bando, per Catarci è  "confusionario, pericoloso e deleterio". Oltre al valore economico degli immobili che queste associazioni, con il loro lavoro hanno determinato, va considerato anche quello socio-culturale. "Io dico che ci sono tante cose da rivedere in quella delibera. E non lo sostengo da oggi, perchè sia verbalmente che attraverso delle lettere, ho ribadito al Comune il nostro punto di vista. Ho scritto al Sindaco, all'ex Vicesindaco, all'Assessore al Patrimonio, senza ricevere mai risposta. In più abbiamo approvato due memorie di Giunta e giovedì 16 luglio un terzo atto sempre di Giunta. Neppure di questo si tiene conto".

UN DIRETTORE ZELANTE - Ci sono poi altri  temi che il Presidente Catarci tiene a sottolineare. "La delibera, che vorrebbe 'valorizzare  il patrimonio pubblico affidando i beni attraverso procedure di evidenza pubblica, su alcuni aspetti è carente. Ad esempio come ci si dovrebbe comportare con gli Orti Urbani dal momento che oggi si sta studiando un nuovo regolamento comunale, per disciplinarli?" osserva il Minisindaco, che infine avanza un'altra questione. "Al Municipio VIII è stato dato un Direttore che si è mostrato troppo zelante. Ha preso alla lettera quanto riportato nella Delibera, ed ha iniziato a scrivere alle varie realtà del territorio. Non ha preso in benchè minima considerazione gli atti prodotti dal Municipio. Dunque noi evidenziamo questi due aspetti, e nel corso della settimana prossima indiremo una conferenza stampa al riguardo. Da una parte la delibera 140 deve essere modificata, in modo da prendere in considerazione gli ambiti in cui si produce un capitale socio culturale. In secondo luogo denunceremo pubblicamente il fatto che l'ambito amministrativo principale di questo Municipio, si è mostrato inadeguato a gestire questo processo".Il guanto di sfida è lanciato. Ma la tempistica è stretta: il nuovo bando per l'affidamento del patrimonio pubblico, arriverà subito dopo l'estate.

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