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Da Melbourne a Piramide: "Non si parte più con i bastimenti e la valigia di cartone"

La Australian Study Solution sbarca nella Capitale. Intervista al direttore e fondatore Sergio Fucile

Si sta affermando nel mondo dell’emigrazione, dal punto di vista dell’organizzazione, un nuovo fenomeno, a spiegare di cosa si tratta Sergio Fucile, direttore e mente di Australian Study Solutions di Melbourne in Australia, che racconta come è nato il nuovo ufficio in zona Piramide a Roma, in in rappresentanza della sua agenzia internazionale.

Signor Fucile, Come va questa esperienza australiana?

"Molto bene grazie, stanco ma soddisfatto"  

Cosa le dà tanta soddisfazione?

"Il fatto che abbiamo raggiunto nuovi risultati grazie a tanta determinazione e all’ottima collaborazione con l’Associazione di promozione sociale turistica Solidali on the road di Roma. Insieme abbiamo avviato un’info point nella capitale eterna, per aiutare le persone che vogliono andare in Australia, alla ricerca di un futuro e pieno di nuovi stimoli e opportunità. Parliamo di un esperimento sociale che può creare nuove occasioni formative e forti opportunità d’inclusione sociale".

Veniamo al dunque: La sua società in collaborazione con un’associazione no profit apre un punto d’incontro a Roma. Perché avete sentito la necessità di aprire uno sportello sociale avendo una società operativa in Australia?

"In effetti Australian Study Solutions è operativa dal 2011 a Melbourne. Abbiamo sempre lavorato  sul territorio Australiano anche se, non abbiamo trascurato il mercato Italiano. I Nostri amici e assistiti, infatti vengono principalmente dall’Italia e gran parte di loro non si trovano in Australia quando ci contattano per avere le relative informazioni".
 
E come facevate a gestire i contatti dall’italia?

"Avevamo un agente in Italia che ha fatto un lavoro Formidabile in questi anni. Adesso, per rispondere anche alla domanda che mi hai fatto prima, abbiamo la necessità di avere un vero e proprio punto di riferimento in Italia, dove le persone non solo possono scriverci e chiamare, ma anche venire direttamente in ufficio e fare tutte le domande del caso, chiarire i loro dubbi e capire quale sia la miglior strada da prendere per venire in questo Continente".

 Come pensate di divulgare le informazioni e far conoscere alla gente chi siete, cosa fate e perché scegliere l’Australia?

"Roma è un altro 'piccolo, grande' passo che getta le basi per altre nuove idee. Infatti, non appena questo nuovo servizio sarà andato a regime, faremo dei seminari proprio nella capitale, in modo da coinvolgere e informare più persone possibili

Possiamo dire che avete creato un vero e proprio portale?

"Esatto, hai detto bene. Anche perchè siamo una delle poche agenzie, forse l’unica, che offre un servizio di assistenza prima e dopo la partenza"

Come possono contattarvi?

"Tutti i contatti sono sul nostro sito, www.australianstudysolutions.com, il nostro ufficio è in Via Carlo Maratta 3 a pochi passi fermata metro B Piramide".

Claudio Bonti di Solidali On the Road Asot ci spiega invece come solidarietà e impresa sociale si sono incontrati.

Come vi è venuta questa idea?

"Dalla mia esperienza e da quella di Roberto Catracchia, abbiamo affrontato il problema del lavoro, partendo da cio che abbiamo accumulato negli anni, con la creazione di una associazione di promozione sociale e turistica; ci siamo organizzati sviluppando 2 tematiche una sul turismo sociale con destinazione le isole Canarie, con proposte di soggiorno a bassissimo prezzo grazie ad operatori fuori da grandi network e in proprio sul posto e l’altra è l’Australia. Io personalmente per motivi personali e affettivi sono molto legato a quel Continente, in cui ho vissuto per molti anni e di cui ancora oggi, posso dire dove poter andare a prendere una caffe o mangiare una buona pizza. Insieme all'organizzazione Australian Study Solutions di Melbourne specializzata nella ricerca e nell'assistenza  delle persone che vogliono andare in Australia alla ricerca di un futuro che abbia opportunità e visioni diverse. Ci siamo convinti inoltre che le start up intergenerazionali potrebbero funzionare di più e durare, solo se si crea un mix di modernità, tecnologia  ed esperienza".

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