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Garbatella San Paolo / Piazza Benedetto Brin

Garbatella: cominciato il restauro della prima pietra

Pulita dalle scritte, grazie ad una sinergia interistituzionale, la pietra di piazza Brin da cui ha avuto origine lo storico rione

Garbatella è un quartiere ricco di fascino,  di storia, ma anche di leggende.

Leggende urbane. E proprio tra le nubi  che  si addensano nella trasmissione orale dei ricordi, che si annidano interessanti suggestioni. Attinte dalla fantasia, spesso. Con qualche riferimento alla realtà, talvolta. Tra la prima e la seconda possibilità, si annidano tuttavia una pletora di leggende urbane, dal fascino ineludibile. Come nel caso della famosa ostessa, cui si deve il nome del quartiere.

Il fascino della storia. Ma altrettanto significativi, nel favorire la costruzione di un’identità comune, sono quei racconti, inevitabilmente più prossimi, che attingono a fatti accertati. Come quello che vuole individuare, nella pietra di piazza Brin, la posa del primo mattone da cui ebbe origine la Garbatella.

Restaurata la prima pietra. Ed è per questo che apprendiamo con soddisfazione che “ a seguito delle sollecitazioni del Municipio Roma XI, la Sovraintendenza Capitolina ha avviato il restauro della prima pietra di Garbatella – ha dichiarato tramite una nota il Presidente Andrea Catarci che ha poi aggiunto come - La sistemazione e la cancellazione di scritte  vandaliche terminerà in giornata.”
Una buona notizia, per tante ragioni.  In primo luogo perche la “Garbatella è l’unico Quartiere di Roma di cui si conosce esattamente la data di nascita – ricorda il minisindaco - con numerose foto d’epoca che documentano la cerimonia di avvio dei lavori del 18 febbraio 1920, alla presenza di Vittorio Emanuele III.

Un'anziana fragile "L’intervento odierno restituisce al quartiere un pezzo fondamentale della propria identità e ci auspichiamo che sia solo il primo di una complessiva azione di tutela del patrimonio artistico, storico ed urbanistico che Garbatella racchiude in sé. Perché 92 anni sono una bella età – conclude Catarci - e le rughe si vedono, oltre che nei piccoli tesori disseminati su muri e palazzi, soprattutto su quei lotti e quegli spazi comuni che hanno storicamente favorito la coesione, la solidarietà spicciola e le salde relazioni umane.” E sarebbe un vero peccato dover rinunciare a questa simpatica vecchietta che la leggenda vuole, da giovane, fosse un’incantevole  e garbatissima ostessa.
 

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