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Municipio VIII: i 100 giorni di Andrea Catarci

Il tre volte Presidente del Municipio, racconta i primi 100 giorni del nuovo mandato. Tra problemi da affrontare e questioni che lasciano ben sperare per i prossimi cinque anni

Nell’unico municipio dove la scelta del candidato Presidente di centrosinistra, non ha necessitato delle primarie, i primi cento giorni hanno coinciso anche con un importante incarico in Giunta Capitolina. Tra il problema irrisolto del decentramento amministrativo e gli scarsi fondi a disposizione, Catarci racconta i primi tre mesi alla guida del Municipio VIII.

Qual è stata la difficoltà più grande che hai dovuto fronteggiare durante i primi cento giorni di questo nuovo mandato, il terzo come Presidente del Municipio?
La difficoltà più grande è il dato economico allarmante che si riflette su tutti i municipi. Non è una novità, certo, ma quest’anno si è registrato un aggravamento, dovuto al fatto che le elezioni hanno comportato una spesa e molte voci di bilancio sono azzerati. Ad oggi di 860 mln di debito, su un bilancio di 6 miliardi, rappresentano un sesto quasi di disavanzo annuale. Il risvolto per noi più drammatico ed ancora irrisolto è la difficoltà a coprire i servizi sociali municipali: assistenza diretta e indiretta per anziani, disabili e famiglie con minori in difficoltà. In alcuni momenti abbiamo avuto anche uno scoperto, al 30 settembre,  non eravamo più nelle condizioni di garantire i contributi che si erogano a questi soggetti per un totale di 210mila euro.

Duecentodiecimila euro sembrano pochi. Ma considerando le risorse del Municipio…
E’ tanto.  Ma il vero dramma è che non si riesce a coprire in altro modo. Dal primo ottobre queste voci erano scoperte ed avremmo dovuto incominciare, se non si fosse intervenuti immediatamente, a chiamare le famiglie cui si versano i contributi. Abbiamo chiesto un incontro con l’Assessora Morgante a seguito del quale è stata immesso nei vari municipi, complessivamente, 3 milioni e 350mila euro per garantire la copertura del pregresso (luglio agosto e settembre) e dei primi 15 giorni di ottobre. Un sospiro di sollievo, benchè minimo. Adesso si tratta di capire, dopo la legge di stabilità, come si arriverà al 31 dicembre. E’ un altro passo avanti, perché ora siamo nella condizione di sapere che arriveremo a fine anno, anche se non siamo in grado di stabilire come.

La tua esperienza di delegato dei Municipi, nella Giunta Marino, è la prima in assoluto. E quindi, per ora, è anche l’unica. Come procede?
Abbiamo fatto un buon inizio. Sono prove di dialogo con l’amministrazione centrale. Come tali non possono essere astratte, ma finalizzate a situazioni concrete. Partiamo da una situazione di emergenza legata al bilancio, che ha fatto il paio con una serie di criticità  malgrado le quali (e non dimentichiamo che la Giunta Marino ha fatto 3 mesi con agosto in mezzo), abbiamo impostato un lavoro per cui, a breve medio termine, nel rapporto tra Comune e Municipi si dovranno verificare stare sostanziali cambiamenti. L’abbiamo ribadito durante la riunione sul bilancio: abbiamo detto che stiamo fronteggiando un’emergenza, ma dobbiamo programmare anche il futuro non a 5 anni, ma a 6 mesi. Il sottoscritto a nome del Municipio 8 ha presentato 2 proposte scritte, date all’assessore Ozzimo. Sono relative ai rapporti da intrattenere tra l’ente di prossimità e le aziende municipalizzate e  tra il primo ed  il gruppo locale di polizia locale. Due proposte per una convenzione generale, ed una conferenza periodica. In sostanza parliamo di strumenti da affiancare da una parte al contratto di servizio delle municipalizzate, e dall’altra all’ordinamento del corpo .

Perché partire proprio da un diverso rapporto con la polizia locale e con le aziende municipalizzate?
Ti rispondo con alcuni esempi. Lo stato disastroso dei marciapiedi di tutta Roma, con l’eliotropio che li ha infestati, crescendo ovunque, non sarebbe mai accaduto se l’istituzione di prossimità avesse avuto un rapporto diverso con l’AMA:  noice ne siamo accorti da metà agosto ed abbiamo iniziato a segnalare le cose che vedevamo con i nostri occhi. Il problema è che non dovremmo segnalare come fa un semplice cittadino, noi dovremmo dire ‘andate a pulire’. Con il risultato che alcune strade sono state sistemate dall’ AMA ,ed altre no. Questa situazione non può continuare perché tutta l’amministrazione dimostra inefficienza. Dal Campidoglio l’Assessora Marino non può avere la possibilità di visionare il lavoro che svolge l’AMA. Mentre i Municipi, giacchè lo vedono, devono poterlo esprimere. Stesso discorso vale per l’ACEA: continuano a farci il periodico oscuramento delle strade di alcuni quartieri. Da San Paolo a Roma 70, passando per il Tintoretto. Noi segnaliamo i disagi, dopodiché aniziché intervenire tempestivamente passa una settimana. Ma a quel punto è evidente che, se ho aspettato tanto tempo, il contratto di servizio è stato disatteso, ed il Municipio dovrebbe esser messo in condizione di chiedere un rimborso, anche in termini di servizi alla comunità.

E per quanto riguarda il rapporto con le forze dell’ordine?
Vale lo stesso discorso per la Polizia Locale. Noi scriviamo indicazioni di Giunta, atti di Consiglio e glieli mandiamo. Va detto che abbiamo a che fare con un Comandante collaborativo. Però le nostre priorità, vengono gestite se c’è personale a disposizione. Ma noi abbiamo bisogno di altro. Ad esempio, per noi la priorità è stroncare i comportamenti automobilistici ai limiti dell’indecenza. Parliamo di soste sui marciapiedi e sugli scivoli dei portatori d’handicap o ancora sulle strisce pedonali. Ci rispondono che non possono intervenire perché non gli pagano gli straordinari, ma è  inaccettabile: se c’è un problema di soldi, devi dare più straordinari e chiedere di fare più multe proprio per reperire maggiori fondi. Così facendo stronchi tutti questi comportamenti che danneggiano alcune fasce della popolazione: chi va in bici, le mamme con il passeggino e, soprattutto, chi sta male. Il livello non è più tollerabile e di conseguenza dobbiamo fare una controffensiva, per guadagnare sul senso civico. Dopodiché, ripeto, con le multe si finanziano anche gli straordinari.

Tra tanti problemi, qualche soddisfazione, questi 100 giorni di governo municipale, te l’hanno riservata?
Sì, almeno tre. Non sono risultati ottenuti, quanto piuttosto dei segnali per le cose che dovranno esser fatte nei prossimi anni. Te le dico in ordine di soddisfazione e d’impegno per il futuro. La prima riguarda il Parco di Tor Marancia, che dopo 5 anni in cui pensavamo di poterlo aprire da un momento all’altro, sta diventando realtà. Diventerà il più grande parco di Roma, ci vorranno degli anni, ma è un bel segno tangibile, per il quale ringraziamo soprattutto l’Assessore Caudo.

Gli altri due motivi di soddisfazione?
Il secondo riguarda il CTO. Abbiamo rimesso in piedi una strategia, e lo abbiamo salvato, grazie ad un accordo con l’INAIL.  SI stanno già facendo dei lavori su un piano del CTO ed a novembre dovrebbero concludersi, dando inizio alla fase operativa. Anche lì non vuol dire che è diventato quello che dovrebbe essere. Ora dobbiamo rafforzare la parte pubblica affinchè la sinergia con l’INAIL faccia esplodere le potenzialità che ci sono. Ma il primo mattoncino l’abbiamo posto. Il terzo motivo di soddisfazione, è legato alla vicenda del Socrate, che indica una modus operandi: bisogna avere la volontà d’ imporre degli scatti di pragmatismo cui di solito le istituzioni non sono abituate. E questo può farlo solo la politica, con la pratica dell’obiettivo, in casi in cui non se ne può fare a meno.
 

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