Rifiuti sotto al Ponte della Scienza: il Tevere naviga in “cattive acque”
Carcasse di vecchi elettrodomestici, barili di plastica e tanto altro materiale tra la sponda Ostiense e quella Marconi. Nonostante la riqualificazione delle banchine e delle due sponde del lungotevere, il fiume non offre un bello spettacolo
Sotto il ponte della Scienza, recentemente intitolato al premi Nobel Rita Levi Montalcini, si sviluppa un piccolo universo. Rifiuti di varia natura, fanno capolino tra le acque del “biondo Tevere”, mostrando ancora una volta la vulnerabilità del terzo fiume italiano. Assediato da rifiuti solidi e galleggianti, non offre un bello spettacolo di sé.
I RIFIUTI - La presenza d’un marcoscopico oggetto nell’acqua, probabilmente un barile di plastica di almeno un metro di diametro, è il primo indicatore. Sporgendosi dal ponte poi, si nota della schiuma formatasi a ridosso d’una piccola ansa. E guardando meglio, si può scorgere quello che appare come la carcassa di un frigorifero, arenatasi sulla riva. E’ difficile anche solo immaginare come possa essere arrivata sin lì. Forse, vi è stata trasportata dalla corrente.
INTERVENTI FRUSTRATI - I rifiuti che fanno capolino tra le acque, in questa come in altre zone del fiume, non concorrono ad attirare turisti.Tutto questo rischia di vanificare gli interventi di recupero architettonico che si sono succeduti sull’una come sull’altra sponda del fiume. E di frustrare anche iniziative che potrebbero avviarsi, riqualificando l’area dell’ex Gazometro e completando anche la pista ciclabile. Sotto al Ponte della Scienza , il Tevere continua dunque a versare in “cattive acque”. Nonostante le buone intenzioni.