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Municipio VIII, Pace saluta il M5s: "Innovazione bloccata dal fanatismo ortodosso"

L'ex Minisindaco lascia il MoVimento 5 Stelle: "Principi condivisibili, ma non si riesce a metterli in pratica". Intanto Raggi visita il Municipio VIII: "Il lavoro prosegue". I cosiddetti "talebani" non vengono ricevuti

Dopo la rinuncia alla guida di un Municipio storicamente governato dalla sinistra, Paolo Pace continua a far parlare di sè. L’ex Minisindaco ha infatti annunciato, durante un incontro al Caffè Letterario di Ostiense, la sua decisione di lasciare il Movimento Cinque Stelle.

PRINCIPI E PRATICA - Non sono parole di circostanza quelle pronunciate da Pace ed annotate dall’Ansa. “Non mi ritrovo più nel Movimento – dichiara – Condivido gli ideali e i principi: legalità, trasparenza, onestà. Ma si tratta di propaganda, quando si vogliono mettere in pratica non ci si riesce. Io sono stato bloccato”.  Il “fanatismo ortodosso” di alcuni consiglieri municipali del M5S, secondo l’ex presidente municipale ha bloccato “la capacità di innovazione, la partecipazione ai bandi europei, le iniziative di Natale. Per non parlare di progetti già conclusi e pronti per l'avvio”. Su tutti, l’operazione urbanistica prevista nell’area degli ex Mercati Generali. Sul tema, si è registrato un vero e proprio braccio di ferro in cui, considerando la situazione di stallo, a trionfare sono stati sinora i consiglieri talebani. “Ho sentito il peso di alcune correnti importanti che ci hanno portato dove siamo arrivati – sottolinea Pace, commentando il quadro politico in cui si è trovato a gestire il Municipio – Io ero molto vicino alla sindaca, difendo e rispetto Virginia. Si tratta delle correnti che facevano capo a De Vito e Lombardi, come si sa e si legge sui giornali”.

IL SOPRALLUOGO DI RAGGI - Nello stesso giorno in cui l’ex presidente annuncia di lasciare il M5s, la Sindaca visita l’Ente di prossimità. Quindici giorni dopo la sua nomina. Forse non è un caso. Come spesso accade, la comunicazione è affidata ai social. In questo caso a Twitter. “Con il direttore e i dipendenti del Municipio VIII insieme agli assessori Daniele Frongia e Flavia Marzano – scrive Virginia Raggi – Il lavoro per Roma prosegue”. Da questo lavoro, potrebbero essere invece esclusi i cosiddetti talebani. “Avendo saputo che in mattinata la Sindaca veniva in Municipio, ci siamo presentati anche noi – segnala in tarda mattinata uno degli ex Consiglieri pentastellati in Municipio – però non siamo stati ricevuti”.

IL FALLIMENTO E LE URNE - L’evidente difficoltà in cui versa  il Movimento 5 stelle nel territorio, è immediatamente colta dalle opposizioni. "E' ora che i cittadini lo comprendano: la 'falsa' vittoria che avrebbe dovuto portare innovazione, cambiamento, facce nuove e nuove modalita' di governo del territorio, si e' trasformata in una 'tragi-commedia' nel Municipio VIII – premette Annarita Marocchi, già capogruppo municipale del PD – Pure l'ex Presidente Pace scarica la Sindaca Raggi e abbandona il Movimento 5 Stelle” sottolinea Marocchi, subito dopo “l'addio” del Caffè Letterario. “Un fallimento politico ai danni dei cittadini e in particolare modo di quella fascia debole che proprio loro dicevano di voler tutelare. E' cosi' che il voto di tanta gente stufa del sistema della politica inefficiente, degli sprechi, della corruzione e' stato preso con l'inganno. Non si governa mostrando un'apparente novita'. Basta con le improvvisazioni che la Sindaca Raggi sta compiendo nella nostra citta' e nel nostro Municipio. C'è una sola soluzione: andare subito al voto, per dire fine al degrado e all'abbandono del nostro territorio”.

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