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Garbatella Montagnola / Via Benedetto Croce, 50

Municipio VIII: gli ex mercati generali fanno tremare Pace. Giovedì il voto in municipio

Ieri il dibattito della base sul progetto dell'Ostiense. Non c'è un progetto alternativo, ma è stata ribadita la necessità di ascoltare la base. E i talebani domani dovrebbero votare contro

"Il Garante interviene e rimette ordine". E' sabato pomeriggio quando Paolo Pace condivide sul suo profilo la scomunica di Grillo agli attivisti. Lui, il presidente grillino dell'VIII municipio, da settimane è sotto tiro proprio della base che non gli perdona le decisioni su alcuni progetti urbanistici. Lo stesso Pace, uscendo dal Campidoglio, giorni fa aveva parlato della fine del Movimento degli attivisti "l'epoca dell'uno vale uno è finita", virgolettato mai smentito. Un realista insomma contro gli ortodossi che però nel caso dell'VIII municipio non sono semplici attivisti, ma sono eletti e sono pronti a votare contro i suoi atti. Banco di prova, come spiegato in un'intervista a RomaToday dal consigliere Enrico Lupardini a RomaToday, le scelte sull'urbanistica.

Al numero uno di via Benedetto Croce in particolare viene rimproverato l'aver cambiato idea su alcuni progetti. In particolare sulla riqualificazione degli ex mercati generali Pace sosteneva la necessità di ripartire da un tavolo di concertazione sul futuro del progetto [GUARDA LA VIDEO INTERVISTA A ROMATODAY]. Un'idea disattesa e per la quale anzi oggi lo stesso presidente è su posizioni opposte ai cosiddetti talebani.

E domani, giovedì 2 marzo, in consiglio municipale, è prevista una seduta chiave sul progetto di riqualificazione degli ex Mercati generali. Una decina di consiglieri grillini sono pronti a votare contro, riproponendo quanto già accaduto in commissione, ovvero l'esigenza di ricorrere ai voti del Pd e delle altre opposizioni.

Una frattura che ieri, marterdì 28 febbraio, una volta di più, si è evidenziata al Caffè Letterario, dove è andato in scena un dibattito della base proprio sul progetto dell'Ostiense. "Abbiamo la soluzione? No, ma abbiamo delle idee e vogliamo raccogliere il vostro contributo con un processo partecipativo", si legge nel resoconto dell'agenzia Dire. L'idea è quella di una commissione di esperti 'dal basso' per arrivare a definire una proposta alternativa alla Città dei giovani, un progetto che "dalla sua nascita ha ridotto lo spazio pubblico fino a farlo arrivare a poco più del 3%, a fronte di un aumento sempre maggiore degli spazi commerciali". 

Al microfono si sono alternati Francesco Sanvitto, l'architetto ormai diventato famoso per essere stato scomunicato da Grillo, l'ingegnere Rodolfo Tisi, ex assessore all'Urbanistica proprio dell'VIII Municipio, rimosso da Pace, l'ingegnere Sergio Caldaretti e il consigliere M5S Marco Salietti. A moderare, Chiara Pascolini, presidente commissione municipale Urbanistica. "E' un tema importantissimo- dice- sono otto ettari e mezzo che rappresenta ancora una ferita aperta. Dopo 16 anni che cosa ha fatto la politica?".

A ripercorrere la storia degli ex Mercati generali è Salietti, da quando furono dismessi i Mercati generali al concorso vinto da Koolhaas per la Città dei giovani, passando per la convenzione con la concessionaria fino alla seconda variante chiesta dall'impresa e che ha superato la Conferenza dei servizi. "Lo spazio destinato a cultura e tempo libero- dice Salietti- è passato da 32mila metri quadrati a 23mila, mentre il commercio dagli iniziali 28mila metri quadri è arrivato a 39mila. Il tutto, con lo spazio del Pubblico ridotto al 3,98%". Insomma, "un mare di cemento che si dovrebbe abbattere su quell'area, non un filo d'erba, e per di più un progetto antico dal punto di vista energetico". 

Rincara la dose Tisi, per il quale sono state "logorate le percentuali pubbliche a favore del privato, il verde pubblico non è previsto, ci sono problemi alla viabilita' e il consumo energetico e' un tema che non è stato affrontato". L'alternativa? Arriva da Lisbona, che secondo Tisi può regalare a Roma un esempio da seguire: il centro culturale Belem. E allora agli ex Mercati generali "a parità di volumi l'idea potrebbe essere quella di un centro polivalente". Una realtà che "puo' creare lavoro non da cassiere o da parcheggiatore, ma con spazi per condividere le professionalità". 

Largo allora agli "artigiani, ai professionisti e all'imprenditoria". E poi "la cultura per le attività artistiche, spazi per gli artisti di strada, studi di registrazione, un auditorium e sale per piccoli concerti e eventi espositivi". Largo anche al "benessere e alla salute anche con la riabilitazione e l'accoglienza disabili". Infine l'energia: "Il centro- dice infine Tisi- potrebbe diventare un momento per fare uno studio innovativo". Insomma, il progetto cosi' non va, "e' avulso dal contesto urbano, un'isola che galleggia nel vuoto". Parla di "grande inciucio" Sanvitto: "Il Project financing significa che il privato finanzia- dice- Sembra che sia stata fatta una cosa corretta, ma alla fine, cambia cambia, ci troviamo con superfici pubbliche di poco piu' del 3%. E' una presa per i fondelli. Personalmente, mi battero' affinche' questo non avvenga".

E allora via al percorso partecipato: una commissione e un garante, con l'obiettivo di recepire le richieste del territorio e portarle all'attenzione del Campidoglio. Non tutti, però, sono d'accordo. Perché 16 anni di attesa sono tanti, e tanti chiedono che finalmente quell'area sia riqualificata. "Siete caduti dal pero? Il percorso partecipato si fa all'inizio, non alla fine- dice una abitante e commerciante del quartiere- Sono anni che ne discutiamo. Io vi ho votato- dice ai Cinque Stelle- ma non ci potete far ricominciare da zero. Stasera ho sentito cose che non stanno neanche nel libro delle fiabe. Non è che se uno vince le elezioni smonta tutto. Non funziona così". 

Dello stesso avviso un ragazzo che ha una start up culturale: "Bene il percorso condiviso, ma vi chiedo di accelerare". Pronta la replica di Pascolini: "Non vogliamo azzerare tutto- precisa- ma aprire un tavolo per migliorare il progetto. Non si tratta di bloccare il progetto, ma di aprire un confronto anche con il costruttore". Il dibattito va avanti, gli interventi sono tanti e ognuno dice la sua: Museo della scienza, asili nido, universita', ma anche spazi verdi. A tutti, Pascolini assicura che "cercheremo di essere la vostra voce"

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