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Garbatella Garbatella / Via Ostiense

Street Art contro vandalismo: nel Municipio VIII la sfida continua

Nel Municipio che ha rilanciato la Street Art, la battaglia contro il degrado e gli atti vandalici rappresenta una costante. Croci celtiche e uncinate imbrattano alcuni murales, ma gli street artist non demordono

Le prime svastiche sono comparse sul Batman realizzato nel sottopasso ferroviario in via Silvio d’Amico, a San Paolo. Opera deturpata da una grande croce uncinata neppure dieci giorni dopo la sua realizzazione. Poi è stato il turno dei murales dipinti in via Ostiense, sotto un altro cavalcavia ferroviario. Da una parte l’opera di Blue, uno dei più noti street artist. Dall’altra tag di anonimini vandali, corredati da croci celtiche. Forse a testimoniare un’avversione ideologica verso un progetto che, partito dal territorio “più rosso d’Europa” , si è  poi diffusa a macchia di leopardo in tutta la città.

LA STREET ART NELLA CAPITALE - L’idea di portare a Roma la Street art però, non ha una connotazione politica. E’ vero che il Municipio VIII è stato quello che per primo e più a lungo ne ha fatto ricorso.  Soprattutto con la funzione di recupero delle aree degradate. Ma è altrettanto vero che la parternità essenzialmente andrebbe ascritta ad un’associazione, la 999Contemporary, creata da una coppia di artisti. L’attrice Francesca Mezzano e lo sceneggiatore teatrale Stefano S. Antonelli. “A Roma l’arte contemporanea ci annoiava, poiché era diventata élitaria – ci spiegò tempo fa Antonelli - così  ci siamo detti:  non sarà questa  la forma d’arte  contemporanea più divertente?”.

LA CAPITALE DELLA STREET ART -La scommessa via via ha preso piede. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dalle occupazioni  in via del Porto Fluviale a quelle di via Ostiense. Dai sottopassi di San Paolo a quelli di Piramide, fino al centro direzionale dell’ATAC, non c’è un quartiere, nel territorio, che non abbia conosciuto ed apprezzato le performance di questi street artist.

STREET ARTIST VS VANDALI -“La prima volta che iniziarono a dipingere, in un sottopasso in via Ostiense  – ci raccontò sempre nel corso di un’intervista Stefano Antonelli – arrivò un signore che con un blocchetto di banconote da 20 euro. Io gli avevo spiegato che erano artisti di strada, e lui aveva capito che fossero indigenti”.  Da allora, la street art ne ha fatto di strada ed ormai sono tanti i residenti ad averne compreso, oltre al potenziale, anche le grandi qualità. Altri cittadini invece, continuano a scarabocchiare svastiche e croci uncinate, sopra a delle opere d’arte. E' la dimostrazione che la battaglia contro l’inciviltà ed il degrado non è ancora vinta. Anche se il risultato, a questo punto a favore degli street artist, è davvero schiacciante.

Street art vs Vandalismo: le opere imbrattate

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