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Garbatella San Paolo / Via Alberto Guglielmotti

Orti Urbani: il Municipio VIII proroga le concessioni. La scommessa continua

Prorogate le concessioni in scadenza agli orti urbani del Tintoretto e della Garbatella. "Sono realtà che hanno permesso di raggiungere obiettivi importanti". Il Regolamento Capitolino, approvato a luglio, resta invece nei cassetti

Salvaguardia del territorio. Autoproduzione e rafforzamento dei legami comunitari. Sono tante le virtù che si associano alla coltivazione di un orto in città. La pratica, nella Capitale, sta prendendo sempre più piede. Al punto da aver spinto il Campidoglio a predisporre un regolamento. Ora, con le dimissioni del primo cittadino, rimasto impantanato.

PROROGA E REGOLAMENTO CAPITOLINO - Le esperienze degli orti urbani intanto proseguono. E nel Municipio VIII se ne contano addirittura nove. Per due di loro poi, è appena arrivata una proroga. "Poiché l’iter del Regolamento di affidamento in comodato d’uso elaborato da  Roma Capitale per gli orti urbani, approvato lo scorso luglio, è bloccato a seguito delle dimissioni del Sindaco Marino, il Municipio Roma VIII ha prorogato senza esitazione le due concessioni in scadenza a fine ottobre, fino a quando non si darà attuazione al Regolamento capitolino" fa sapere Catarci.

LE RICADUTE POSITIVE- La scelta del Minisindaco, nasce dall'intenzione di "far continuare a vivere i due orti del Tintoretto e di Garbatella,  stimolati e autorizzati a suo tempo direttamente dal Municipio. Tra l’altro – aggiunge Catarci -  stanno sviluppando la propria attività implementando ulteriori spazi". Una notizia, quest'ultima, che tendenzialmente ha ricadute positive sull'intera comunità.  "La realizzazione degli Orti urbani  - ricorda il Presidente del Municipio VIII -  ha permesso di raggiungere importanti obiettivi:  strappare definitivamente agli usi impropri aree che si trasformavano sistematicamente in discariche a cielo aperto e che richiedevano continui e costosi interventi di bonifica destinati ad essere presto vanificati; dar vita a esperienze con cui, a partire dalla riscoperta dell’agricoltura, si arricchissero i quartieri, in termini di luoghi di incontro di socializzazione e scambio intergenerazionale; dare la possibilità a soggetti in difficoltà economica di trovare sostentamento nell’autoproduzione e nella coltivazione diretta".

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