Garbatella: si allarga l’esperienza degli orti urbani
Anche in via Guglielmotti i cittadini hanno riqualificato l'area verde, realizzando un orto urbano. Da oggi la zona gli è stata formalmente consegnata
Dalla Garbatella alle Tre Fontane, per tornare nuovamente alla Garbatella. L’esperienza degli orti urbani nel territorio amministrato dal Presidente Catarci prende sempre più piede, grazie alla consegna formale dell’area verde di via Guglielmotti. L'operazione, da tempo in cantiere, è stata rapidamente portata a compimento. Non si tratta però di una novità.
UN'AREA RECUPERATA - La riqualificazione del verde grazie ad iniziative analoghe, messe “in campo” dai cittadini, non è nuova in questo territorio. “Dopo quelli delle Tre Fontane si sono ufficialmente consegnati al comitato omonimo gli Orti Urbani di Via Guglielmotti – fa sapere soddisfatto il Presidente Catarci – L’area in questione, grazie al contributo fondamentale dei volontari, è stata recuperata da una forte situazione di degrado e abbandono, riconvertendo uno spazio in disuso o utilizzato in malo modo”.
GLI ORTI URBANI - Quella di via Guglielmotti é la realtà di orticultura più recente del territorio. Viene da sé che, rispetto alle altre felici esperienze, abbia avuto il terreno spianato. “ Grazie alle autorizzazioni del caso da parte del Municipio Roma VIII – ha ricordato Catarci – si è potuto procedere ad una bonifica della zona che poi è stata costantemente manutenuta grazie allo svolgimento di attività di carattere agricolo, introducendo un elemento positivo di novità per il riutilizzo e la manutenzione del territorio, in un quartiere densamente popolato come la Garbatella.”
LA RISCOPERTA DELLA COMUNITA'- Il valore aggiunto di queste esperienze di orticultura, non sta soltanto nel fatto di riuscire a riqualificare, praticamente a costo zero, le aree degradate del territorio. “Il vivere in comune uno spazio verde, la socializzazione e il dialogo intergenerazionale che si crea attorno a tali esperienze, veder crescere i frutti del proprio lavoro e poi avere la fortuna di portarli sulle tavole delle propria famiglie - ha infine osservato il Presidente Catarci - dona quel senso di riappropriazione dei luoghi pubblici di cui si ha sempre più bisogno per ripensare complessivamente la vita all’interno di una grande città come è la Capitale di Italia.” In sostanza, oltre alla riqualificazione delle zone abbandonate, c'è anche la riscoperta di un dialogo intergenerazionale. Un intreccio non sconosciuto al mondo contadino.
