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Elezioni Municipio VIII, Ciaccheri fa sul serio: "Corro per vincere. Primarie? Solo se c'è programma condiviso"

Con Super8 verso le elezioni. Intervista ad Amedeo Ciaccheri, ex consigliere municipale e candidato alla presidenza

Dopo le dimissioni dell'ex pentastellato Paolo Pace, il Municipio VIII è stato commissariato. Da nove mesi è amministrato direttamente dalla Sindaca Raggi e dalla sua Giunta. Ma non ancora per molto. Le prossime elezioni, salvo colpi di scena, si svolgeranno nella primavera del 2018. Intanto però è cominciata la campagna elettorale. Al teatro Mongiovino Amedeo Ciaccheri, già consigliere municipale ed attivista del Centro Sociale La Strada, ha presentato la propria candidatura alla presidenza del Municipio VIII.

Lei è partito con largo anticipo rispetto alle prossime elezioni. "Super 8 il Municipio che verrà" diventerà una lista?

E' una campagna di costruzione partecipata con cui puntiamo a coinvolgere il più ampio numero di persone possibile. Super 8 serve quindi per costruire un programma che sia davvero rappresentantivo delle esperienze che provengono da questo territorio. E' una campagna politica, che mira a costruire un programma ed una carta di comuni intenti. 

Nella scorsa tornata elettorale Andrea Catarci, con i soli voti della sinistra, non è però arrivato al ballottaggio. Non crede che ci sia ancora questo rischio?

C' è sempre questo rischio. Per questo abbiamo deciso di non riprodurre quelle geometrie, di non tornare su progetti che avevano già fatto il loro tempo. Con la mia candidatura puntiamo a costruire in maniera collettiva la successiva campagna elettorale. Per questo siamo partiti prima degli altri. Noi siamo aperti al territorio e vogliamo coinvolgere tutti, dalle realtà civiche ed associative che hanno tenuto vivo il dibattito durante questi mesi, fino a quelle politiche.

Ma se il PD dovesse presentare un candidato alla presidenza come Enzo Foschi, voi come reagireste? E' plausibile pensare ad un'alleanza, mediata magari dalle primarie di coalizione?

Io sono candidato per vincere le elezioni. Se ci sono altri partecipanti che provengono dalle altre realtà politiche di sinistra o di centrosinistra, allora ragioniamo insieme se è possibile condividere un programma comune. Se lo è, poi ci andiamo a sfidare sulle varie candidature.

Durante i primi mesi di commissariamento,  lei è stato il portavoce del Consiglio popolare del Municipio. Qual è l'eredità, l'insegnamento ricevuto da quell'esperienza?

Ne vorrei citare due. La prima è di metodo. Super8 deve essere costruito dalle realtà che non hanno smesso di fare politica sul territorio e che durante il Commissariamento hanno chiesto conto all'amministrazione comunale delle vertenze rimaste aperte sul territorio. Dai parchi alle strade, dai beni comuni alle grandi vicende urbanistiche passate sopra la testa dei cittadini. L'altra cosa che il Consiglio popolare lascia in dote, è una vertenza che ormai è diventata di cronaca quotidiana: mi riferisco all'edilizia scolastica. E' un elemento di crisi di questa amministrazione, come si è vista nelle vicende del Socrate, della Principe di Piemonte, dell'asilo di via via Tarso e delle scuole elementari del territorio. Si tratta di una delle vertenze più vivaci che i cittadini, non avendo un referente locale in municipio, hanno portato all'attenzione del Consiglio popolare. 

Dopo la presentazione di Super8 al teatro Mongiovino, quali sono i prossimi appuntamenti in agenda?

Al Mongiovino c'è stato un primo incontro, utile per mostrare qual è il progetto che ci muove e cosa voglio fare io come presidente. Dalla prossima settimana cominceranno gli appuntamenti diffusi sul territorio: volantinaggi e corner per raccogliere le istanze e la partecipazione di chi si vuole aggregare a Super8. Dalla fine dell'anno abbiamo previsto di far partire le prime assemblee pubbliche per costruire il programma. 

La lunga marcia per uscire del commissariamento è formalmente iniziata. 

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