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Dieci donne trucidate a Ponte di Ferro: il municipio VIII non dimentica

Il Municipio VIII ha reso omaggio alle dieci donne trucidate nel '44 al Ponte di Ferro. Furono vittime della brutale repressione nazifascista per aver assaltato il Forno Tesei. Catarci: "Volevano solo nutrire le loro famiglie affamate"

Nel rispetto di una tradizione che va avanti da alcuni anni, giovedì mattina il Presidente Catarci insieme ad alcuni Assessori della sua Giunta, ha reso omaggio alle 10 vittime del Ponte di Ferro. Questa volta, lo ha fatto ricordando nome per nome le donne che, settantatré anni fa, furono oggetto di una brutale rappresaglia.

LA COMMEMORAZIONE - “Clorinda Falsetti, Italia Ferracci, Esperia Pellegrini, Elvira Ferrante, Eulalia Fiorentino, Elettra Maria Giardini, Concetta Piazza, Assunta Maria Izzi, Arialda Pistolesi, Silvia Loggreolo: dieci donne il 7 aprile del 1944 vennero barbaramente assassinate nei pressi del Ponte dell’Industria, più conosciuto come Ponte di Ferro, per aver assaltato il Forno Tesei nel tentativo di procurare per le loro famiglie quella farina e quel pane che i fascisti avevano sottratto alla popolazione. I loro corpi  - ha ricordato il Presidente Andrea Catarci - furono lasciati per giorni esposti sul luogo dell’eccidio per scoraggiare chi intendeva ribellarsi Come ogni anno il Municipio Roma VIII non dimentica e rinnova il ricordo con un mazzo di fiori deposto alla base del monumento dedicato alle dieci donne.”

LA TESTIMONIANZA - Cosa accadde settantatrè anni fa, l’ha ricostruito Marina Del Monte attraverso un’accurata testimonianza pubblicata sulla propria pagina facebook. “Quel venerdì di Pasqua del ’44 un gruppetto di donne marciò sul molino Tesei, favorito anche dalla complicità del direttore italiano del magazzino che, probabilmente con un espediente, aveva dirottato ad altre mansioni i vigilanti tedeschi; le donne riuscirono quindi ad impossessarsi di alcuni sacchi di farina e di qualche chilo di pane ma, tradite evidentemente dalla spiata di qualcuno, vennero scoperte ed inseguite dalle Camicie Nere fasciste e dai vigilanti delle SS. Una decina di loro vennero catturate proprio sulla sponda del Tevere

IL SEGNALE - " Stanchi dei continui assalti popolari ai forni, fascisti e tedeschi decisero, in questa occasione, di dare un 'segnale forte' a tutta la popolazione romana - ricorda sempre Marina Del Monte -  Alcuni soldati portarono una delle donne sotto il ponte, sulla sponda del fiume, e lì la violentarono. Poi, ancora seminuda e sotto choc, la assassinarono con un colpo di pistola alla testa. Le altre nove, furono schierate lungo il ponte e trucidate a raffiche di mitra. Sembra che sulle campate metalliche del ponte sia ancora possibile rintracciare i fori di alcuni proiettili.

I corpi delle donne, a monito per la popolazione sbigottita, vennero lasciati in terra sotto la vigilanza dei soldati tedeschi e dei repubblichini fascisti fino alla mattina seguente. Accanto ai corpi sanguinanti venne addirittura posto un cartello nel quale si parlava di quella strage definendola un esempio di ciò che, da allora, sarebbe potuto accadere alla popolazione che avesse osato effettuare ulteriori assalti a forni e negozi. Addirittura i militi fascisti, da una parte e dall'altra del ponte, costringevano i passanti ad traversare lo stesso guardando i corpi delle dieci donne uccise."

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