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Garbatella Garbatella / Piazza Bartolomeo Romano

Municipio VIII, Catarci difende Marino: “Renzi smetta di giocare”

Le parole non rasserenanti che il Premier ha espresso sul futuro dell'amministrazione capitolina, non sono piaciute nel Municipio VIII. Per Catarci, l'ipotesi di vedersi avvicinare le elezioni, rischia di bloccare definitivamente la gestione della Capitale

Non è piaciuto il commento del Presidente del Consiglio, entrato a gamba tesa sul destino della Capitale. La riflessione del Premier sul destino del PD, ha infatti investito anche il futuro della Capitale, citata tra le grandi città che nella prossima tornata elettorale potrebbero finire al voto.

LA FRASE INCRIMINATA - “Devo tornare il Renzi prima maniera e riprendermi il partito” ha annunciato il Presidente del Consiglio, aggiungendo al riguardo che “Se torna Renzi uno, fossi in Marino non sarei tranquillo”. Tanto è bastato, per innescare un vespaio di polemiche. Con il Sindaco di Roma, si è schierato subito Fabrizio Barca, che ha ricordato la fiducia espressa dal Presidente PD Matteo Orfini. Anche nel Municipio VIII, c’è chi ha ribadito la propria stima nell’operato del sindaco.

LA DIFESA DEL SINDACO - “Il Presidente del Consiglio Renzi la smetta di giocare con i destini della nostra città e dica chiaramente, come ha lasciato intendere, se davvero vuole il commissariamento delle Istituzioni cittadine” ha dichiarato il Presidente Catarci, commentando le parole del Premier. “In un frangente già particolarmente delicato come quello attuale, tra indigenza cronica di risorse e scossoni dell’inchiesta Mafia Capitale, la sua esternazione non è solo irresponsabile ed ingenerosa verso il Sindaco Marino e la sua Giunta, che fino a ieri venivano difesi come baluardo etico-morale. Suona anche come un 'avviso di fine lavori' ad una macchina amministrativa come quella capitolina che già definire in difficoltà è poco”.

IL RISCHIO PARALISI - Niente spine da staccare, quindi. La macchina, per il Minisindaco, deve andare avanti. Anche perché, qualora la città avvertisse davvero che le elezioni sono dietro alle porte, si finirebbe paralizzati. Anzi, per dirla con Catarci, “si bloccherebbe anche quel poco che si riesce a fare nell’attuale paralisi. Renzi è stato Sindaco, non può non capire le conseguenze delle sue parole, pesanti come macigni. Di esse, davvero, non si sentiva il bisogno, ma evidentemente – contrattacca Catarci –   influisce l’umore nero per le recenti battute d’arresto elettorali.” Insomma, sembrano davvero lontani i tempi in cui tra Renzi, Marino e Catarci, sembrava esservi una sintonia perfetta. Eppure, appena due anni fa, la loro presenza riempiva i teatri, portando una valanga di voti e consensi. Altri tempi.

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