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Garbatella Montagnola

Elezioni Municipio VIII: si decide tutto in pochi giorni

Nel poco tempo a disposizione l'obiettivo è "restare uniti"

La data per andare alle elezioni è stata fissata. Il Viminale ha sciolto le riserve ed anche nei municipi romani commissariati, si tornerà alle urne il 10 giugno. Una notizia che, nel Municipio VIII, era attesa da almeno un anno.

Dieci giorni di tempo

Dopo le dimissioni di Paolo Pace, in maniera trasversale, era stata avanzata la richiesta di tornare al voto. Nonostante questo, a distanza di dodici mesi, l'annuncio del Ministero degli Interni rischia di cogliere tutti impreparati: e liste vanno consegnate almeno un mese prima delle elezioni. E dunque rimangono appena poche settimane  per stabilire chi vi deve rientrare e quali saranno i candidati presidenti.

La situazione del M5s

Il Movimento 5 stelle, come la vicenda di Piazza dei Navigatori ha dimostrato, in questo municipio continua ad essere diviso. Alcuni dei cosiddetti "talebani" sono corteggiati dal centrosinistra, altri anche dalla sinistra. La sensazione è che proveranno tutti a ricandidarsi nella lista del Movimento, dal momento che hanno continuato, in tutti questi mesi, a farne parte. La decisione di Carlo Cafarotti di accettare la nomina di Assessore al Commercio di Roma Capitale non cambia nulla. L'ingegnere, già delegato della Raggi nel territorio, ha sempre assolto le vesti del mediatore, mai quelle del futuro candidato presidente. Restano i soliti nomi, come gli ex consiglieri Enrico Lupardini e Massimiliano Morosini. Il primo dei due, storico attivista pentastellato, è leggermente in vantaggio. Il gradimento del Campidoglio è comunque essenziale. Tuttavia non rappresenta una garanzia: Paolo Pace era gradito alla Giunta Capitolina, ma la sua Giunta è durata solo nove mesi.

Il centrodestra va compatto

Il fronte del centrodestra è invece ancora in divenire. "Sicuramente andremo uniti, a differenza di quanto accaduto con la passata tornata elettorale" spiega Simone Foglio, vicecoordinatore romano di Forza Italia. Non è detto che sia lui a candidarsi, poichè Fratelli d'Italia ed in particolare Alessio Scimè vorrebbero riprovare a cimentarsi nella competizione elettorale. Dopotutto, come ricorda lo stesso Foglio, questa potrebbe essere la volta buona:  "Siamo pronti a governare la Garbatella, ex feudo rosso della Capitale". Le divisioni, nella tornata precedente, favorivono i Cinque Stelle. Il centrodestra unito però, potrebbe riservare delle sorprese.

Il campo largo ed i tempi stretti

Se c'è un elemento comune a tutte le forze politiche impegnate nelle prossime elezioni, è la necessità di superare le divisioni. Per il centrosinistra va riproposto "il modello Zingaretti". Il campo largo, come ha ricordato il segretario romano Andrea Casu, deve essere  esteso "ad esperienze civiche, reti territoriali, associazioni ed a semplici cittadini che vogliono fare un passo avanti verso l'impegno politico". Un obiettivo ambizioso difficile da realizzare nei pochi giorni a disposizione che sono rimasti. Ad oggi infatti, le primarie del centrosinistra, vedranno confrontarsi solo Amedeo Ciaccheri, ex SEL, ed il democratico Enzo Foschi. LEU nel territorio è praticamente inesistente. E tra i possibili alleati i Verdi ricordano che "se è vero che uniti si può vincere" è altrettanto vero che "non bisogna limitarsi all'investitura di un capo" ed al contrario  "occorre aprirsi al confronto sui temi, con prese di posizioni nette". Come nel caso, citato dai portavoce dei Verdi, di "Piazza dei Navigatori". Una questione su cui, in passato, SEL e PD si sono duramente contrapposte.

Lo spazio a sinistra

C'è spazio anche per la sinistra che, ad oggi, non scioglie ancora le riserve sul candidato presidente. Verosimilmente verrà creata una sola lista, in grado di accogliere attivisti dei movimenti presenti nel territorio ed esponenti politici di chiara fede comunista. Perchè è chiaro a tutti che, per le prossime elezioni, occorre limare le differenze e cercare un'unità senza la quale, la storia recente del Municipio lo dimostra, si va incontro all'inevitabile sconfitta.

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