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Elezioni Municipio VIII, al via le grandi manovre: sinistra con il progetto 'Super8', M5s con il modello Ostia

Le alleanze ed i possibili candidati alle prossime elezioni municipali. Centrodestra con l'incognita regionali

Per superare la fase del commissariamento nell'VIII Municipio occorre attendere l'arrivo della bella stagione. Anche se la primavera è lontana, i partiti hanno cominciato a ragionare sui possibili schieramenti. Lo fanno senza dimenticare quanto accaduto ad Ostia. E, non meno importante per gli equilibri politici,  tenendo in considerazione quanto accadrà in Regione.

Il candidato del Movimento Cinque Stelle

L'esempio di Ostia è utile per capire come potrebbe muoversi il Movimento Cinque Stelle. Le dimissioni di Paolo Pace ancora bruciano e tra i pentastetallati potrebbe prevalere la decisione di puntare sulla vecchia guardia. In pole position Enrico Lupardini, attivista della prima ora e già presidente del Consiglio municipale. Tuttavia, se la decisione del Campiodoglio sarà quella di mantenere la strategia adottata per il Municipio X, allora la scelta ricadrà su Carlo Cafarotti. Come la Di Pillo, anche Cafarotti ha il ruolo di delegato della Sindaca, per il suo Municipio. Quello dell'ingegnere ciclista, sarebbe un ritorno che però rischia di non trovare d'accordo tutti gli attivisti. Cafarotti, già capogruppo durante l'ultima consigliatura di Catarci, ha infatti lasciato a metà mandato. Una rinuncia, motivata  da ragioni lavorative, che potrebbe pesare sulla sua candidatura.

La frammentazione del centrosinistra

Nel centrosinistra invece, si registrano novità. La prima è che, dopo quattro campagne elettorali, Andrea Catarci non correrà per la presidenza del Municipio. Al suo posto, a capo del progetto"Super8", ci sarà Amedeo Ciaccheri che in settimana ufficializzerà la propria candidatura. Già portavoce del centro sociale La Strada,  è stato anche il capogruppo di SEL nell'ultima consiliatura. A dispetto del dato anagrafico, Ciaccheri ha già accumulato due esperienze da consigliere ed è un soggetto in grado di raccogliere un ampio consenso a sinistra. Ampio ma non totale, poichè le ruggini con la sezione Che Guevara di Rifondazione Comunista non sono un mistero. In questa prospettiva, occorre pertanto guardare a cosa succederà in Regione Lazio. Se la sinistra non è unita, ancor meno chiaro è il futuro del centrosinistra. Enzo Foschi è il candidato naturale del PD. Ha una base elettorale molto significativa ed è stato già candidato alla presidenza, durante la precedente tornata elettorale. Fu però costretto a lasciare in corsa per ragioni che, ancora oggi, potrebbero avere un peso. In alternativa il PD, con un occhio a quanto succede in Regione, potrebbe decidere di appoggiare il candidato della sinistra, per puntare alla maggioranza degli assessorati in Giunta. Dopotutto la fallimentare frammentazione di Ostia  è una ferita che brucia. Ed ancor di più brucia aver perso, dopo decenni, la guida del Municipio. Tutte strade che portano verso la pista della candidatura unica.

La Regione ed il futuro del centrodestra

Per quanto riguarda il centrodestra, le considerazioni da fare sono numerose. Il pezzo da novanta di Forza Italia nel territorio è Simone Foglio. Su lui il partito conta moltissimo, ed è stato il primo dei non eletti in Campidoglio. Questo aspetto potrebbe pesare. Perchè se Davide Bordoni, capogruppo in Comune, decidesse di lasciare per tentare la candidatura in Regione, allora a Foglio si aprirebbero le porte di Roma Capitale. Gli altri attivisti nel territorio, non hanno la stessa capacità di  generare consenso e quindi Forza Italia sarebbe costretta ad andarli a pescare fuori dal Municipio VIII. Ma a quel punto, bisognerebbe fare i conti con Fratelli d'Italia. Alessio Scimè, rivendica infatti la candidatura alla presidenza del Municipio. Ed il suo partito ha già avviato un'importante campagna acquisti, che ha registrato l'adesione ad esempio dell'ex minisindaco Pace e dell'ex capogruppo forzista Buonincontro. Anche in questo caso però, occorre guardare cosa accade in Regione. Non tanto per un discorso di alleanze, che per il centrodestra nell'VIII Municipio sono scontate. Quanto piuttosto per rispettare gli equilibri politici. Sapendo quanto Meloni tiene al suo territorio, a fronte di un candidato di Forza Italia alla Regione, scatterebbe quasi automaticamente quello di Fratelli d'Italia in Municipio. E questa, al momento, rappresenta l'ipotesi più plausibile.

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