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Garbatella Garbatella / Circonvallazione Ostiense

Garbatella: entro un mese sarà inaugurato il Cavalcaferrovia

Innovativo nella concezione progettuale ed economico per la scelta dei materiali, il Cavalcaferrovia, unico nel suo genere, è predisposto per ospitare anche una pista ciclabile. Intervista all'ingegnere che l'ha progettatto

A poche settimane dall’inaugurazione del cavalcavia che collegherà il quartiere di Garbatella con Ostiense, abbiamo cercato di scoprirne le peculiarità.

Un progetto unico in Italia - A vista ricorda, ad un occhio poco attento, il Ponte della Musica. Stessa forma ad arco, stessi materiali utilizzati e la presenza di un percorso pedonale in grado di attraversarlo. Le differenze più evidenti, in questo caso, afferiscono, sempre ad uno sguardo poco allenato, alla dimensione ed all’ubicazione, con il primo ad attraversare il fiume Tevere. Ed il secondo, realizzato per congiungere due quartieri a lungo separati da una ferrovia. Ma parlandone con l’Ingegner Tosto, che il cavalcavia l’ha integralmente progettato, sono emerse altre interessanti considerazioni. Innanzi tutto, il ponte che più sembra somigliargli, non si trova al Flaminio, bensì in Spagna, e per l’esattezza a Siviglia.

La scelta dei materiali - “Il progetto preliminare, stabiliva una struttura molto simile ad un ponte costruito a Siviglia  e realizzato in calcestruzzo. Una scelta, quest’ultima, che era presente anche nel Cavalcaferrovia. Successivamente però, attraverso l’approvazione di una variante, ci è stato  consentito di modificarne i materiali, e pertanto si è optato per l’ acciaio, andando a risparmiare sia sui tempi – in Spagna è stato necessario costruire il ponte parallelamente alla riva, poi è stato messo in galleggiamento, infine è stato ruotato – che sui costi di realizzazione. Sfruttando, al tempo stesso,  la tradizione italiana, forte nell’utilizzo della carpenteria metallica” spiega Del Tosto, che è stato con la Solidus S.r.l., progettista anche di numerosi viadotti e porti sia in Italia (Piacenza, Gioia Tauro, Isola d’Elba) che all’estero.

La forma particolare - Un'altra caratteristica che distingue il cavalcaferrovia dal Ponte della Musica, che descrive due archi simmetrici e paralleli, è proprio la forma.  Il Cavalcaferrovia  “nasce da esigenze particolari:  le due carreggiate all'interno della Garbatella sono distanti tra loro, e descrivono una biforcazione – dovuta anche ad un vecchio progetto che vi prevedeva il transito d’un archoebus – che poi verso Ostiense si raccorda.  Questo fa sì che, in pianta,  si veda una v, creando un’asimmetria tra un estremo e l’altro. Un'altra peculiarità nasce dal fatto che c’è un dislivello di circa 6 metri tr Garbatella e Ostiense. Inoltre, nel tentativo di rispettare il progetto architettonico, sposando le esigenze statiche con quelle dinamiche, abbiamo dovuto allargare il punto d’attacco dei pendini esterni (sono quattro file di pendini in tutto) altrimenti bisognava allargare di molto la carreggiata, perché sarebbero finiti inevitabilmente all’interno”. Ed anche questo dettaglio, fornisce una peculiarità  alla struttura, a cui si conferisce una dinamicità che, altrimenti, sarebbe stata meno evidente. Ma soprattutto ha consentito di non allargare ulteriormente le carreggiate di un ponte che, al momento, ospita 3 corsie per senso di marcia (una adibita al trasporto pubblico) uno square centrale e due percorsi pedonali di tre metri ciascuno.

Concezione progettuale in 3D - “Secondo me, poi – aggiunge l’ingegner Del Tosto - La modernità della struttura, è anche dovuta alla sua  concezione progettuale. Questo secondo me è il vero cavallo di battaglia su cui si basa il ponte stesso. L’applicazione delle tecniche 3D ha infatti  reso possibile la concezione di una struttura che difficilmente risulterebbe rappresentabile su un foglio di carta. E questo perché -  ci spiega il progettista - anche se si  dovesse tendere un filo per stendere dei panni, questi non sarà mai dritto, ma si mette lungo una corda, descrivendo un’ iperbole. Ora, siccome tutta la realtà è così, ovvero  non è mai retta se non per convenzione, allora l’utilizzo del 3D ci consente di sposare le esigenze reali della struttura, che non sono mai lineari, con il progetto sulla carta”.

Cavalcaferrovia Garbatella Ostiense

Un ponte antisismico - Un’intuizione importante, che consente al ponte di garantire standard molto significativi in termini di sicurezza. Anche da un punto di vista sismico, dove sono stati presi degli accorgimenti particolari.
“Ci sono sistemi antisismici. Ho lavorato molto nel settore – ci spiega Del Tosto – alla base dei piedi del ponte , verso Ostiense, ci sono due smorzatori viscosi, ovvero  degli apparecchi che conscentono delle dilatazioni termiche ma non permettono degli spostamenti in caso di sisma. Sono, in definitiva, degli ammortizzatori”.
Garantita la sicurezza, nell’uso dei materiali scelti (il cemento armato sarebbe stato troppo pesante per un ponte del genere) nelle tecniche progettiche usate con il 3D, e negli accorgimenti approntati (i due smorzatori viscosi)  non resta che da approfondire l’aspetto estetico e funzionale del ponte.

L'estetica. Una precisazione, a questo punto, è utile farla. “Essendo, noi di Solidus, degli ingegneri – chiarisce Del Tosto – siamo riusciti a creare una struttura che ha gestito l’estetica in maniera più pertinente, e su basi scientifiche, rispetto alle esigenze geometriche e strutturali del sistema richiesto. Ma io credo che, passeggiare sopra il ponte, dia la possibilità di aver un bel colpo d’occhio su un’area che è piacevole vedere, ed è oltrettutto interessante anche in prospettiva degli sviluppi urbanistici che la interessano”.

Funzionalità - E per quanto rigurda la funzionalità, posto che, da solo, il ponte non sarà in grado di assorbire il flusso di traffico da e per la Colombo, soprattutto dopo la conclusione della Ex Fiera di Roma, rimangono alcuni interrogativi in sospeso. A partire da quello che, nei giorni scorsi, da Bici Roma al Municipio XI, ha tenuti tutti con il fiato sospeso: vi si farà un percorso ciclabile? Al momento non è previsto, “noi,  da un punto di vista strutturale – precisa l’ingegner Del Tosto - abbiamo fatto tutte le ipotesi necessarie ad ospitare la pista ciclabile, come il tram.  Il problema è poi metterlo in pratica. Ma la possibilità, con piccoli accorgimenti, c’è. Assolutamente.”

Una buona notizia - Adesso non resta che attendere qualche settimana, dal momento che “l’inaugurazione dovrebbe esserci – conclude il progettista – intorno alla seconda metà di giugno”.  Restano da sciogliere i nodi legati al trasporto pubblico, cui sono dedicate due corsie. Ma questo, verrebbe da aggiungere, è tutto un altro discorso.

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