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Ex Fiera di Roma: approvata “la cura dimagrante” sognata dal Municipio. La palla passa ora in Regione

Sulla trasformazione urbanistica dell'ex Fiera di Roma, l'Assemblea capitolina ha votato la riduzione da 65mila a 44mila metri quadri Catarci: "Era la richiesta che avevamo fatto noi all'amministrazione Marino". La palla passa ora alla Regione

La nomina del Commissario per gestire la trasformazione urbanistica dell’ex Fiera di Roma, ha messo il sale sulla coda al Campidoglio. Con il risultato che, la maggioranza a Cinque Stelle, ha ottenuto quanto il centrosinistra non era riuscito a portare a casa: la riduzione dei metri quadri da 67.500 agli attuali 44mila.

ESIGENZE DI CASSA - La proposta non è nuova. “Più di un anno fa, scrissi all’Assemblea Capitolina una proposta di delibera sull’ex Fiera di Roma. Dai sopralluoghi effettuati dai tecnici del Municipio – ricorda Andrea Catarci – l’area edificata risultò essere di 44.360 mq ed era destinata tutta ad ‘attività culturali’. Criticammo, con l’Assessore Miglio, la scelta d’incrementare le cubature perché rispondeva unicamente alle esigenze di cassa di Investimenti Spa. In sostanza gli si stavano facendo troppi regali. Venivano infatti condonate tutte le opere abusive presenti nell’area. Poi veniva anche cambiata la destinazione d’uso delle superfici, che passavano da culturale a residenziale. Aumentare anche la cubature - sottolinea Catarci - sarebbe stato davvero troppo”.

UN SI' CONDIZIONATO - Il municipio, su impulso del Parlamentino di via Benedetto Croce, si espresse infine a favore della trasformazione urbanistica dell’ex Fiera di Roma, vincolando il voto ad una serie di prescrizioni. Alcune delle quali trovarono ascolto nella maggioranza di Marino che comunque in materia di superfici, optò per 67500 metriquadri. Una sorta di “terza via” tra le richieste del territorio (44.360) e quelle della delibera presentata da CAudo (75mila mq).

IL DIMAGRIMENTO - La maggioranza a Cinque Stelle ha riportato la proposta ai valori iniziali. “In verità avremmo voluto anche una diminuzione delle percentuali sul residenziale – ricorda  Catarci – o almeno avremmo voluto che una parte venisse vincolata all’edilizia sociale. Ma purtroppo di questo nostro intendimento, si è perso traccia”. Vero è che, la proposta dell’Assessore Berdini recepita dall'Assemblea Capitolina, porta comunque a casa un risultato importante: il “dimagrimento” delle superfici.

L'ITER - Ora il documento sarà acquisito dal Commissario e da questi girato in Regione per l’approvazione. “Se dalla Regione arriva l’ok, torna in Campidoglio – spiega Catarci – per il voto finale. Se invece la Regione lo boccia, è tutto da rifare”. Con il rischio di allungare ancora i tempi per una riqualificazione che si trascina da quasi dieci anni.
 

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