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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ardeatino Monteverde / Via Marcantonio Odescalchi

Tor Marancia, chiude la tensostruttura. A rischio l'occupazione degli operatori

Il personale che opera all'interno della tensostruttura di via Odescalchi, rischia di perdere il proprio lavoro. Il Municipio VIII si appella al Sindaco affinchè sia evitato l'ennesimo taglio ai servizi sociali

A Tor Marancia, da ormai due consiliature è presente una tensostruttura. Non lontana dagli scheletri di cemento dell’IPAB San Michele, questa enorme tenda è stata la risposta alle condizioni di estremo disagio di moltissimi rifugiati politici, che al suo interno hanno trovato riparo ed un po' di conforto.

I RICHIEDENTI ASILO - Buona parte di questi cittadini infatti, prima che vi arrivassero EATALY ed Italo, si erano accampati nell’ex Air Terminal Ostiense creando un fatiscente ed insalubre insediamento abusivo. La loro condizione è poi stata presa in carico dal Campidoglio e dagli operatori sociali che, allestito un enorme tendone a Tor Marancia, hanno restituito un po' di serenità alle loro esistenze. Ora però, sono i posti di lavoro  di quei professionisti a risultare minacciati.

LA CHIUSURA DEI CENTRI DI ASSISTENZA - “Nei mesi scorsi l’Amministrazione capitolina ha predisposto una proroga, fino al 30 giugno, dei servizi di assistenza abitativa transitoria legata a situazioni emergenziali – ha spiegato il Presidente del Municipio Andrea Catarci -  Nel frattempo si è proceduto alla chiusura di alcuni Centri di Assistenza Abitativa Temporanea, cosa che ha comportato la conseguenza dell’avvio della procedura di licenziamento per 223 persone, coinvolgendo tutti gli operatori degli Enti del Consorzio, delle società Osa Mayor, Domus Caritatis e Tre Fontane. Tra il personale coinvolto - ha sottolineato il Minisindaco - c’è quello che opera all’interno della Tensostruttura di viale Odescalchi, a Tormarancia, in cui sono ospitati 150 richiedenti asilo quasi tutti nazionalità afghana.”

L'AUSPICATA INVERSIONE DI ROTTA - “I servizi sociali e quelli legati all’assistenza abitativa transitoria a situazioni emergenziali, già insufficienti, non possono subire altri tagli. Si fa appello al Sindaco Marino e all’Assessora ai Servizi Sociali Danese - conclude Catarci - affinché si trovi una soluzione che salvaguardi da un lato il lavoro indispensabile di tante operatrici e tanti operatori sociali e dall’altro la garanzia di livelli di assistenza degni della Capitale del nostro Paese. Ciò è necessario, a maggior ragione, dopo il pessimo recente episodio dello sgombero violento di Ponte Mammolo.”

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