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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Maxi tenda Tormarancia, il Municipio attacca Danese: "Atteggiamento autolesionistico"

La chiusura della tensostruttura che ha dato asilo a 11mila transitanti e rifugiati, continua ad alimentare la polemica. La contesa si gioca all'interno della maggioranza, con il Municipio all'attacco dell'Assessore Danese: "Non è stata nominata Imperatrice"

La decisione di rimuovere la tensostruttura da via Odescalchi, continua ad alimentare polemiche. L'idea che transitanti e rifugiati non possano trovarvi più rifugio, sembra dividere drasticamente in due l'amministrazione cittadina. Da una parte c'è il Presidente del Municipio, che condanna la decisione dell'Assessore capitolino alle politiche sociali. Dall'altra la stessa Danese, che replica alle accuse del Minisindaco. Ma oltre al dibattito interno alla sinistra, registriamo anche la soddisfazione di una parte dell'opposizione.

LA SODDISFAZIONE PER LA CHIUSURA - "Io dico che questo provvedimento è arrivato anche troppo tardi – osserva Andrea Baccarelli, Consigliere della lista Noi con Salvini – parliamo di una struttura che era incompatibile col territorio  e fu un errore sistemarla lì. Lo dicevo all'epoca, nonostante la decisione fosse stata presa da un'amministrazione a noi contigua, e lo ribadisco oggi. Invece il Presidente Catarci deve decidere cosa vuole fare. Sostiene ancora la Giunta Marino o ha cambiato idea?  Desse un segnale vero, magari rassegnando le dimissioni – suggerisce il Consigliere che poi provocatoriamente aggiunge - Se ci tiene tanto al destino degli afghani, perchè non gli apre le porte del centro sociale?"

L'ATTACCO A DANESE - Il Minisindaco invece, attraverso un comunicato stampa, è tornato a stigmatizzare il comportamento dell'Assessore capitolino alle politiche sociali. "Nello stesso giorno della chiusura della tensostruttura, l’Assessora Danese ha lanciato proclami trionfali sul nuovo centro per migranti di prossima apertura alla stazione Tiburtina, sul nuovo modello di accoglienza basato sulla scientificità dei numeri e sulle azioni innovative di lotta all'esclusione e alla povertà. Viene da chiedersi che ruolo abbia la realtà in tutto questo e se si pensi di agire in essa o all’interno di una qualche commedia degli equivoci" si chiede ironicamente il Presidente del Municipio VIII.

I NUMERI DELL'ASSESSORE - La replica dell'Assessore, che si dichiara "molto stupita e dispiaciuta"  per le dichiarazioni di Catarci, non tarda ad arrivare.“ I fatti sono semplici: a seguito della chiusura della tensostruttura di Tor Marancia, tutte le persone fragili hanno trovato adeguata e diversa collocazione quando ormai nel centro c'erano solo 13 persone di origine afgana, dirette verso destinazioni diverse da Roma – spiega Danese -  La struttura, dal 2012, è costata al Comune 1.017.224 euro l'anno e lo stesso municipio aveva chiesto lo smontaggio, perché troppo vicina a un nido. C'è stato un accordo preciso con l'ente che ha gestito la struttura, ancora presente per curarne lo smontaggio e segnalare eventuali situazioni di bisogno o di fragilità. Dai monitoraggi diurni e notturni, effettuati sul posto e nelle zone limitrofe in queste ore e che continueranno anche nei prossimi giorni, non risultano alla Sala operativa sociale gruppi di persone presenti. Questi i numeri, per amore di chiarezza”.

L'APPELLO A MARINO - Al netto del braccio di ferro dialettico, innescatosi in seno alla maggioranza che governa la città, va anche registrato l'appello lanciato dal Minisindaco al mondo del sociale. "Noi non ci arrendiamo di fronte agli istinti devastatori ed autolesionistici" per questo il Municipio ha promosso "un incontro con tutte le realtà associative che negli anni hanno animato gli spazi tramite assistenza medica, assistenza legale, sostegno sui beni di prima necessità, informazione ed orientamento. Con esse si deciderà come procedere per denunciare l’accaduto". C'è anche lo spazio per un altro appello, questo rivolto direttamente al titolare del Campidoglio. " Il Sindaco Marino getti uno sguardo approfondito sulla questione guardando alla sostanza e non alla facciata  - suggerisce Catarci - e poi spieghi ai suoi Assessori che non li ha nominati Imperatori".

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