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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Tormarancia, smontata la tensostruttura: ora gli afghani dormono per strada

Smontata la tensostruttura di Tormarancia. Aveva ospitato oltre 11 mila persone, in prevalenza afghani. Catarci: "Si è passati dall'accoglienza allo sparpagliamento. Ora dormono tra i banchi del mercato"

Non ci sono più transitanti e rifugiati in via Odelscalchi. Non ci sono più Afghani che condividono con 150 persone una tensostruttura. Finisce così l'esperimento votato all'accoglienza, che ha reso Tor Marancia un modello negli altri paesi d'Europa. Termina un'esperienza che ha consentito, ad oltre 11mila persone fuggite dalla guerra, di avere un riparo sopra la propria testa.

NESSUNA SPIEGAZIONE - "Chiude la tensostruttura, così ha deciso l’Assessorato comunale alle Politiche Sociali, senza alcuna comunicazione ufficiale, per ragioni che restano ignote tanto al Municipio Roma VIII quanto alle tante Associazioni che in forma volontaria e gratuita hanno operato lì per anni". La notizia viene annunciata in questi termini,  dal Presidente del Municipio Catarci.

DALL'ACCOGLIENZA ALLO SPARPAGLIAMENTO - Al momento di rimuovere i materassi, nel tendone di via Odelscalchi erano rimaste solo 16 persone. "Le altre erano state progressivamente 'rifiutate' per svuotare gli spazi dalle 150 che abitualmente li utilizzavano – spiega il Minisindaco, che poi avverte -  Non è un caso che alcuni gruppi di afghani si siano sparsi per il quartiere Tormarancia, nei banchi del mercato ed in alcuni giardini. I movimenti segnalati - avverte il Minisindaco - sono stati la conseguenza della chiusura della struttura di Viale Odescalchi, frutto di una ben definita strategia che recita, più o meno, ‘dall’accoglienza allo sparpagliamento’ sul territorio".

PUNTI DI VISTA - Termina così un'esperienza nata in risposta alla tendopoli  dell'ex Air Terminal Ostiense. Finisce un'esperimento, realizzato sotto la Giunta  Alemanno, che è stato fiore all'occhiello dell'amministrazione municipale. Un'originale sinergia che "ha consentito ad 11.200 persone  quasi tutte afghane  di ricevere preziosi aiuti per raggiungere i paesi di destinazione oltre l’Italia  – ricorda Catarci – o per muovere i primi passi nella nostra città". La presenza di questa tensostruttura, non aveva tuttavia raccolto soltanto considerazioni entusiastiche. In passato qualcuno aveva recriminato soprattutto per la scelta del posto. Secondo il capogruppo di Forza Italia, "nel  momento in cui è stata localizzata, la tensostruttura ha fatto da effetto calamita, causando successivi insediamenti di persone senza fissa dimora, che si sono andate a concentrare in quel quadrante".

FINE DELL'ESPERIMENTO - Al di là delle differenti valutazioni, l'esperienza di via Odelscalchi ha rappresentato un modello del tutto peculiare, in grado di attirare anche l'attenzione di paesi stranieri.  "Quando si incontrerà di nuovo il Sindaco del porto greco di Patrasso e qualcuna delle tante delegazioni europee, francesi, greche, portoghesi, spagnole, tedesche, venute a studiare l’esperienza virtuosa della tensostruttura per rifugiati e richiedenti asilo e protezione – conclude il Minisindaco - si dovrà raccontare della chiusura senza alternative voluta da una Assessora che non ha neanche trovato il tempo di mettere il tutto nero su bianco".

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