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Sabato, 20 Aprile 2024
Ardeatino Garbatella / Piazza dei Navigatori

Piazza dei Navigatori: sgomberato il palazzo restano questioni irrisolte

Terminata l'occupazione del palazzo di vetro, restano le conseguenze del mancato completamento dell'accordo di programma Piazza dei Navigatori. Nessuna opera per il pubblico, a cui resta soltanto l'abbandono ed il degrado

Lo sgombero del palazzo di Piazza dei Navigatori è stato quasi immediato. L’occupazione, durata poco più di ventiquattro ore, ha contribuito a riaccendere i riflettori su molte questioni rimaste irrisolte. A partire dal mancato completamento della convenzione urbanistica, con tutte le conseguenze che ha determinato sul territorio.

I TEMI IRRISOLTI - L’occasione, è stata colta dal Presidente del Municipio VIII, per provare ricordare alcune questioni che spesso non trovano spazio. “In primo luogo, le realtà presenti all’interno degli uffici – ha scritto il Minisindaco – svolgono le loro attività in contrasto con una sentenza del Consiglio di Stato, che ha ritenuto quei locali non utilizzabili”. Il tema era stato posto da Catarci, già tre anni e mezzo fa, quando cioè venne annunciato l'arrivo  di Confcommercio nel palazzo. Palazzo che è parte integrante di una convenzione che prevedeva “36 opere pubbliche, delle quali non ne è stata fatta nemmeno una”. Numeri alla mano però, Catarci ha ricordato come 130mila metricubi di superficie, sui 180mila previsti, siano stati completati. Ma sono quelli però  “quelli  realizzati a scopi privatistici”.

LE CONSEGUENZE - La mancata realizzazione delle opere pubbliche, non è la sola conseguenza che quell'operazione urbanistica ha comportato. Il degrado del Bidet, che nell'ultima settimana ha preso fuoco due volte, come anche l'abbandono in cui versa l'edificio di via S. Petronilla, mostrano l'altra faccia di un'operazione che non è andata a buon fine.  “Le responsabilità, di quella che più volte è stata definita una ‘truffa per la Capitale’, sono da ricercare nell’origine dell’operazione, partorita tra il 2001 e il 2004, con l’Accordo di programma e la Convenzione, per poi arrivare ai 5 anni di gestione della città da parte del centro destra, dove Alemanno e Corsini hanno unicamente badato a tutelare le parti imprenditoriali”.

LE RESPONSABILITA' - Al di là della polemica politica, c'è un patrimonio immobiliare da gestire. Il Municipio ha tante volte espresso la propria proposta che, a prescindere dal colore politico, è rimasta inascoltata. “l Sindaco Marino, in carica da due anni, agisca immediatamente a tutela della collettività acquisendo i manufatti a patrimonio pubblico, come parziale risarcimento per la mancata realizzazione degli interventi pubblici previsti - è tornato a ripetere Catarci - lo faccia  per non aggiungersi ai suoi predecessori nella filiera delle responsabilità.”  

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