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Sequestro Tor Marancia, De Priamo – Rosati (Fratelli d’Italia): "Verificare responsabilità di mancata vigilanza"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

"La notizia dei sigilli al Parco di Tormarancia preoccupa tutti coloro che da due decenni si sono battuti prima per strappare alla speculazione edilizia i 200 ettari della tenuta e poi per farne un grande parco fruibile per i cittadini. Il progetto del parco ha visto la massima partecipazione delle associazioni ambientaliste e di tutti gli uffici competenti, pertanto se dovessero essere confermati abusi gli stessi sarebbero evidentemente frutto di interventi anomali rispetto ai progetti approvati. Ci aspettiamo dunque dal Sindaco Marino, dall'Assessore Caudo e dal Presidente del Municipio Catarci chiarimenti in questo senso. In particolare vogliamo sapere se quanto loro segnalato durante una assemblea pubblica rispetto ad interventi anomali sia stato oggetto di verifiche, oppure non sia stato preso in considerazione. Fratelli d'Italia chiede che su questa vicenda gli amministratori diano chiarimenti, non possiamo permettere che dopo anni di battaglie trasversali, iniziate da Antonio Cederna, si abbia la beffa di vedere vanificato il sogno del Parco di Tormarancia. Crediamo anche che sia necessario evitare di confondere la vicenda della compensazione I-60 da quella della realizzazione del Parco e della sua fruizione da parte dei romani. Il Parco di Tormarancia come e' stato immaginato da quelli che lo hanno strappato ad una cementificazione di circa 2 milione di metri cubi di cemento, culminate con la legge regionale proposta da Fabio Rampelli (attualmente deputato di FDI) che inserì la tenuta nel Parco dell'Appia Antica, prevede zone intangibili e di tutela assoluta ma anche piste ciclo pedonali, percorsi fitness, aree per bambini e aree cani, esattamente come avviene nel Parco degli Acquedotti, anch'esso parte del Parco dell'Appia Antica. Se qualcuno ha utilizzato questo sogno per realizzare opere non permesse e non legittime e' ovviamente giusto che le autorità mettano in campo gli strumenti previsti dalla legge, così come vanno verificate eventuali colpe "in vigilando" degli amministratori, ma il Parco di Tormarancia e' un bene comune che va assolutamente consegnato ai cittadini permettendogli di accedervi e di fruirne.

Più volte abbiamo chiesto maggiori controlli nell'area interessata dagli interventi e quanto accaduto ci conferma che era necessaria una maggiore attenzione da parte del Municipio. Il Presidente Catarci non può sempre fare lo gnorri, governare significa anche controllare quello che avviene sul territorio di competenza, e per questo chiediamo che lui e la sua giunta vengano a relazionare in Consiglio municipale su quanto accaduto, anche per verificare che il loro comportamento, quantomeno superficiale su questa vicenda, non abbia responsabilità dirette.

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