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Parco dell'Appia Antica: “Vietata qualsiasi trasformazione del territorio”

Con l'approvazione del piano casa regionale ci si interroga sul futuro del parco dell'Appia Antica, ne abbiamo parlato con Francesca Mazzà, la responsabile della comunicazione dell'Ente parco del Municipio XI

Il piano casa regionale approvato la scorsa settimana ha aperto dibattiti e questioni importanti in merito all’impatto ambientale che può avere su parchi protetti ed aree verdi. Con il via libera della cementificazione in aree protette, il rischio, infatti, è che si calpestino i vincoli a tutela dei beni ambientali e paesaggistici. Il Municipio Roma XI, nel cui ambito ricade circa il 70% di quella perla che è il Parco dell’Appia Antica, è particolarmente interessato a tutelare il suo bene. Ecco cosa pensa in merito Francesca Mazzà, responsabile Comunicazione Ente Parco Regionale Appia Antica

Approvato il piano casa regionale è già polemica. Quale impatto porterà sull’ente parco questo emendamento?
Per dare una valutazione definitiva siamo in attesa della pubblicazione sul BUR regionale, che conterrà il testo definitivo. Possiamo dire che il sistema vincolistico che caratterizza il Parco Regionale dell'Appia Antica – Verde pubblico nel Prg del 1965, vincolo archeologico 1089 diretto ed indiretto, vincolo 1497 - aree di interesse pubblico, - decine e decine di Decreti Ministeriali che nel corso degli anni, a partire dagli anni '50 hanno vincolato "pezzi" significativi del Parco, fa si che l'applicazione del Piano casa nei perimetri del Parco sia piuttosto difficoltosa, per coloro che avanzeranno richieste. Una cosa è però sicura: la legge istitutiva del parco - n. 66 del 1988 - stabilisce che in assenza del Piano d'Assetto (è questa la nostra realtà) è vietata qualsiasi trasformazione del territorio che non sia manutenzione ordinaria e straordinaria dell'esistente. Una norma che ci dovrebbe salvaguardare.

Sacco di Roma, abusivismo edilizio e disinteresse alla bioedilizia. In che direzione sta andando la città rispetto al rapporto politica/tutela ambientale?
Il rischio è che i parchi regionali, che a Roma, città unica al mondo in questo senso, "penetrano " ed "attraversano" la città diventino delle "enclavi". Insomma , la "città della natura" potrebbe irrimediabilmente essere separata dalla "città dell'abitare". Un po' come il Central Park a Manhattan: un'isola verde, circondata da grattacieli. Ma restiamo fiduciosi che questo non succeda.

L’ente Parco è già stato in passato protagonista di condoni concessi facilmente a favore di privati. Il Piano casa sarà un proseguo dell’inadempienza dell’ufficio condoni?
L' Ente parco partecipa ed anzi è stato tra i promotori non da ora, al tavolo di concertazione tra Ministero dei Beni Culturali e le Soprintendenze che hanno competenze sui territori del parco, tavolo che deve vedere il coinvolgimento del Comune di Roma Capitale. Questa dovrebbe essere la sede dove determinare e fissare i comportamenti delle Pubbliche Amministrazioni sui condoni pendenti.

Roma e Il Parco dell’Appia Antica, un binomio storico. Quali sono i punti su cui l’ente parco vorrebbe e dovrebbe puntare per sostenerlo e tutelarlo?
L'obiettivo principale dell'Ente Parco per realizzare il progetto strategico per cui è stato creato è quello di far sì che la gente possa fruire al meglio questo territorio, conoscerlo, amarlo e quindi proteggerlo. Per questo non sì può prescindere dal processo di delocalizzazione di tutte le attività incompatibili (oltre 90) e da un progetto strategico di mobilità sostenibile che faccia diminuire il traffico veicolare giornaliero e aumenti le possibilità alternative di accesso. Crediamo che solo un lavoro coordinato di tutti gli enti competenti possa portare a questo risultato.

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