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Santa Lucia: ancora proteste dei dipendenti

Dipendenti e pazienti dell'ospedale Santa Lucia hanno organizzato stamani un sit-in di protesta davanti alla sede dell'ospedale, contro la vertenza sulla sorte dell'omonima fondazione

Questa mattina, davanti all’Ospedale Santa Lucia di Via Ardeatina, ha preso vita una protesta di alcuni dipendenti: è stato organizzato un sit-in per ribellarsi alla vertenza che decreterebbe la chiusura della struttura ospedaliera. Hanno preso parte all’evento, infatti, anche alcuni pazienti in cura presso il medesimo ospedale.

 
"Stiamo bloccando via Ardeatina - ha detto al telefono all'ANSA Serena Malta, componente del coordinamento 'Salviamo l'ospedale Santa Lucia - i dipendenti e anche i pazienti stanno partecipando dopo che, ieri, tutti gli incontri con la Regione Lazio sono andati male". 
 
Il sit-in avrebbe anche creando problemi di viabilità al traffico davanti a Villa Santa Lucia, secondo quanto riferito dalla polizia municipale.
 
Il Presidente del Municipio XI, Andrea Catarci, ha commentato: “La Regione Lazio, lo scorso Aprile, si è impegnata a corrispondere alla Fondazione Santa Lucia oltre 4 milioni di euro per le prestazioni del 2010, al riconoscimento dell’alta specializzazione, a convertire  55 posti letto di riabilitazione infantile da semi residenziale a non residenziale. Da allora nulla di tutto ciò è stato avviato. Ai lavoratori dell’Istituto, agli utenti ed alle famiglie non è rimasto che riprendere le mobilitazioni, prima davanti alla sede regionale e poi all’entrata dell’Istituto in Via Ardeatina”. 
 
Riferito alla Polverini ha poi aggiunto: “Il Santa Lucia, eccellenza nel campo della riabilitazione motoria, luogo in cui si svolge un’intensa attività di ricerca a carattere scientifico, rischia concretamente la chiusura per l’ignavia e la falsità di quella Giunta Polverini che sigla gli accordi per lasciarli chiusi nei cassetti".
 
"In campagna elettorale la sorella gemella della Polverini – continua Andrea Catarci - aveva indossato la maglietta ‘salviamo il Santa Lucia’ ed aveva promesso adeguate misure a tutela, ma non era certo la Presidente, che è invece impegnata nella distruzione vandalica del sistema sanitario tutto e non intende certo risparmiare la Fondazione. La parte pubblica è già stata sufficientemente colpita, ora sotto a chi tocca…”
 
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