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Ordine e sicurezza: l’incontro col Prefetto alimenta la polemica

All'appuntamento cittadino con il Prefetto Gabrielli hanno preso parte molti comitati. Non è invece stata data la parola ai consiglieri municipali dell'opposizione che lamentano " autoritarismo della sinistra romana"

Il Prefetto Gabrielli, arrivando in Municipio VIII, si è potuto confrontare con molti cittadini e comitati, ma non con i consiglieri. La decisione, assunta  dal Presidente Catarci,  sta ora alimentando  un vespaio di polemiche tra i banchi dell'opposizione, che lamenta un atteggiamento censorio e poco costruttivo.

L'AMPIA PARTECIPAZIONE - A poco sembrano valse le spiegazioni che, indirettamente, il Minisindaco ha offerto dalla propria pagina facebook. “Nell'incontro col Prefetto Gabrielli sono intervenute un centinaio di associazioni, comitati locali e singoli cittadini, con 24 persone che hanno preso la parola e 7 che non ci sono riuscite per esaurimento del tempo a disposizione” ha ricordato il Presidente Catarci, senza però menzionare il fatto, che anche i Consiglieri d'opposizione, ne avevano fatto richiesta.

L'ASSENZA DI CONFRONTO - “La presenza del Prefetto nel nostro territorio avrebbe segnato un momento importante di confronto per affrontare le problematiche inerenti i nostri quartieri, se il Presidente Catarci non ci avesse impedito di intervenire” scrivono in una nota congiunta i Consiglieri Simone Foglio, Maurizio Buonincontro, Franco Federici e Alessandra Bonaccorsi. “Gabrielli, che dimostra nel suo operare un altissimo profilo istituzionale, sta portando avanti l’impegno di visitare personalmente ogni Municipio e creare un contatto diretto con tutte le realtà della Capitale, anche periferiche, per cui è utile il contributo di tutti – ricordano i quattro Consiglieri, che poi sottolineato -  peccato che Catarci non sia stato in grado di rispettare la sua funzione istituzionale e abbia agito per convenienza di parte. Il fatto che durante l’incontro pubblico con i cittadini e con i comitati di quartiere sia stato esplicitamente vietato ai consiglieri della minoranza di interloquire con il Prefetto, dimostra  l’autoritarismo della sinistra romana, sempre più preoccupata della propria sopravvivenza e totalmente incapace di affrontare un normale e aperto dibattito”.

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