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Ex Dazio Via Ardeatina, niente Protezione Civile. "Ringraziamo la Cattoi"

Bloccato l'iter che avrebbe permesso all'ex Dazio di via Ardeatina di ospitare il Polo della Protezione Civile. Per il Municipio VIII si tratta dell' "ennesimo atto di arrogante centralismo della Giunta Capitolina"

Sfuma il sogno di dotare il Polo della Protezione Civile del Municipio VIII di una sede operativa adeguata. L' ex Dazio, situato all'incrocio tra via Ardeatina e via di Tor Carbone, resta terra di nessuno. O meglio, non sarà più la sede dei vari gruppi di volontari che operano nel territorio municipale.

LA DELUSIONE DEI VOLONTARI - L'area, occupata di frequente, era già stata perimetrata con una serie di new jersey in cemento. All'interno dovevano trovarvi posto i mezzi del Polo di Pronto Intervento. "Proviamo grande  amarezza ed una profonda delusione – ha commentato il Presidente della Brigata Garbatella -  E' un'altra sconfitta del volontariato e dei cittadini, quindi di quelle persone che mettono a disposizione il proprio tempo libero quando Roma Capitale va sott'acqua o quando c'è bisogno di assistere la popolazione. Fortunatamente abbiamo un ufficio di 3 metri quadrati che il Municipio ci ha messo a disposizione. Lo dobbiamo condividere con 50 volontari e tre associazioni. Ma almeno – ironizza Bartolomei –abbiamo una sede".

LA LUNGA VICENDA - Non è soddisfatto neppure il Municipio per questa scelta. "Si ringrazia di cuore l’Assessora al Patrimonio Cattoi e l’intera Giunta capitolina per l’ennesimo atto di arrogante centralismo che comporta gravi ripercussioni negative per l’intero territorio" premette il Presidente Andrea Catarci, che poi ricostruisce la vicenda. "La storia parte da lontano. Dopo un lungo iter, lo scorso anno il Municipio ha preso in carico l’area, in stato di degrado con cumuli di rifiuti e accampamenti di fortuna. Abbiamo proceduto alla bonifica della zona, al posizionamento di una recinzione e di un cancello nel cortile di pertinenza nonché alla demolizione di un prefabbricato abusivo adibito ad attività commerciale. Quindi - prosegue il racconto - abbiamo firmato  un protocollo di intesa con le associazioni di Protezione civile Millennium, Brigata Garbatella e il Gruppo Volontari dei Sommozzatori, al fine di fare di quegli spazi un punto di riferimento per gli interventi di tutela del territorio e in particolare per il contrasto alle emergenze ambientali. Tutto sembra procedere per il meglio. Poi  il Dipartimento del Patrimonio rinviene un verbale di consegna dei locali all’AMA, per la realizzazione di bagni pubblici in occasione del Giubileo del 2000".

A RISCHIO OCCUPAZIONE - Eppure, i problemi non sono arrivati dall'azienda municipalizzata “Malgrado l’AMA si dichiari immediatamente disponibile a restituire gli spazi, essendo venuta meno la funzione a servizi igienici ed avendo peraltro disdetto le relative utenze, il Dipartimento ha posto il veto al progetto perseguito dal Municipio, bloccando tutto e rifugiandosi nella comoda posizione di nullafacente". C'è poi un rischio, che Catarci sottolinea. " Proprio in questi giorni si ripropongono le situazioni del passato, con uso improprio del territorio e questo determinarà la necessità di numerosi interventi futuri per riportare la situazione alla normalità". Dunque la struttura, senza presidio della Protezione Civile, potrebbe tornare alla mercè di eventuali occupazioni. C'è poi un altro tema, non secondario: il Municipi aveva scommesso su quel progetto. Peraltro " l’articolo 68 del Regolamento Decentramento Amministrativo prevede la titolarità degli Enti municipali su tali immobili". Ma evidentemente non è stato sufficiente, perchè ormai è chiaro che il Polo di Protezione Civile, non troverà più posto nei locali dell'ex Dazio.

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