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Ardeatino Spinaceto / Via Cristoforo Colombo

Sicurezza Ciclabile Colombo: il Comune deve fare un'inversione di marcia

La morte del ciclista sulla Cristoforo Colombo, travolto da un autobus in zona Piazza dei Navigatori, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale. Tra le tante proposte, vi è anche una certezza: il Campidoglio deve fare di più

Chi ha pensato che bastasse eleggere un Sindaco ciclista, per veder improvvisamente decollare i percorsi ciclabili della Capitale, è rimasto deluso. Il cambio di colore politico nella città, non sembra aver inciso sulle condizioni di sostanziale insicurezza che le associazioni cicilistiche denunciano da anni. Al contrario, si segnalano difficoltà di interazione con l’amministrazione comunale.

UNA SCARSA INTERLOCUZIONE - “La pista dove ha trovato la morte Gianfilippo, l’ho misurata, è troppo stretta. Parliamo di un metro e mezzo da dividersi tra due sensi di marcia – ci segnala Lorenzo Maria Sturlese, di #vivinstrada – ci sono poi troppi attraversamenti e questo non facilita neppure la visibilità dei ciclisti, che dovrebbero viaggiare sulle bike lines. Purtroppo la Consulta per la sicurezza stradale, istituita con delibera capitolina, è completamente inerte. Noi vorremmo segnalare queste cose, aggiungendo che la soluzione potrebbe essere proprio il ricorso alle bike line, una per senso di marcia. Ma non abbiamo la possibilità di farlo perché la Consulta di fatto non viene convocata”.

IL DISINTERESSE DI ROMA CAPITALE - Anche BiciRoma, sembra molto critica nei confronti dell’operato del Campidoglio. In un dettagliato elenco, Fausto Bonafaccia, Presidente dell’Associazione, ha ricordato gli scarsi risultati ottenuti dal dimissionario Assessore Improta. Alla sua attività vengono imputate alcune mancanze che vanno “Dalla mancata attuazione del Piano Quadro della Ciclabilità, al mancato rilancio del bike sharing ; dalla perdita dei fondi regionali per il collegamento lungo il Tevere sino al mare, alla mancata realizzazione della ciclabile lungo la Nomentana”. E ancora, prosegue Bici Roma, l’Assessore uscente alla mobilità sarebbe responsabile “del gravissimo declassamento delle piste ciclabili in ciclopedonali”; gli viene imputata inoltre “la frammentazione delle competenze che hanno generato il caos a livello amministrativo e operativo” e “la non attuazione della delibera Capitolina che prevedeva l’avvio di una cabina di regia con i vari attori coinvolti nello sviluppo della ciclabilità”. In sostanza all’Assessore viene accusato di un “totale disinteresse verso il settore” in questione.

LE PROPOSTE IGNORATE - Oltre alle associazioni ed alle reti di ciclisti, ci sono anche pezzi delle istituzioni ad esser molto critiche. In particolare l’Ente di prossimità dove si è realizzato l’incidente mortale, sembra avere qualcosa da recriminare. “Non è più possibile che si ripetano drammi del genere sulle nostre strade. Da anni si chiede un'azione più incisiva all'assessorato alla mobilità capitolino per la sicurezza stradale ed in particolare per i pedoni ed i ciclisti, attraverso l'istituzione di  zone 30 e per quanto riguarda la Cristoforo Colombo – hanno scritto in una nota congiunta l'Assessora Angelucci ed il Presidente  Catarci - con l'installazione di semafori con il countdown, in modo di avere certezza del tempo utile per attraversare un'arteria così gonfia di traffico. Tutto il lavoro per incentivare la mobilità sostenibile, i percorsi casa-scuola in bici per bambini e ragazzi, la progettazione di bike line, non hanno senso se non c'è l'elemento fondamentale: la sicurezza stradale”.

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