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Ardeatino Torricola / Via Appia Antica

Caffarella: si punta all'acquisto di Villa Sant'Urbano

Il Municipio VIII spinge per l'acquisizione della villa, un tempo base operativa della banda della Maranella. Si parla anche di un possibile protocollo d'intesa con la Sovrintenza, per consentire la valorizzazione di tutto il complesso

La Chiesa di Sant'Urbano, rappresenta uno dei beni più importanti nella Valle della Caffarella. La sua fruizione, tuttavia, non è  risultata finora adeguata alle aspettative. L'edificio, realizzato sulle rovine di un tempio romano, è infatti già stato in gran parte restaurato grazie all'intervento della Sovrintendenza Capitolina. Ma per valorizzarlo realmente, sarebbe importante riuscire a disporre di tutta l'area in cui è compreso.

LA RICHIESTA DEL MUNICIPIO - La questione è complicata. La Chiesa di Sant'Urbano in effetti è già stata acquisita al patrimonio capitolino, mentre l'area in cui è parzialmente compresa, ancora appartiene ad un soggetto privato. "La Sovrintendenza chiede di acquisire tutta l'area – ci ha spiegato Flavio Conia, Presidente della Commissione Cultura del Municipio VIII –  e noi abbiamo colto la loro istanza". Il Consiglio del Municipio VIII ha infatti votato all'unanimità una risoluzione con cui si chiede "l'acquisizione totale del bene, in modo da permetterne una corretta fruizione e la messa in essere dei lavori necessari da parte della Sovrintendenza".

LA VICENDA - "Per completare il restauro, è necessario montare dei ponteggi che però – chiarisce Conia – sorgono all'interno dell'area dov'è presente l'attigua Villa Sant'Urbano". La storia di questa struttura, edificata nel 1962, è particolare. Al suo nome è stata accostata la banda della Maranella ed in passato, la villa stessa era stata oggetto di una confisca. Oggi, comunque, la proprietà sembrerebbe intenzionata a vendere. Da qui l'interessamento della Sovrintendenza.

LA VALORIZZAZIONE DEL BENE - Con l'acquisizione dell'area, si punta  non solo al completamento del restauro, ma anche alla realizzazione di "un progetto unitario attraverso cui valorizzare uno dei beni più importanti della Valle della Caffarella" si legge nella risoluzione votata in Consiglio Municipale. "Noi stiamo pensando anche ad un eventuale protocollo d'intesa da siglare con la Sovrintendenza. Come Ente di prossimità potremmo cercare una strada per consentire di tenere tutto il complesso aperto al pubblico, più tempo possibile" conclude Conia. La partita è dunque aperta. A trarre beneficio da un'eventuale acquisizione sarebbe la Caffarella e quindi tutta la cittadinanza. Il Municipio e la Sovrintendenza si sono già espressi. Adesso la palla passa a Roma Capitale.

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