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Sabato, 20 Aprile 2024
Ardeatino Ardeatino

Cadavere mutilato: indagini su telefonate e altri resti umani

Si indaga sugli accertamenti telefonici in attesa dei risultati di laboratorio. Inquietante similitudine con il "cannibale di Rotenburg" che compì un massacro simile esattamente dieci anni prima

Lavorano sugli accertamenti telefonici e setacciando le banche dati per la comparazione dei dna rilevati sul corpo mutilato della vittima trovata nel campo nei pressi di via Ardeatina.
In queste ore si cerca di 'agganciare' le celle telefoniche in zona Ardeatina, durante l'orario dell'abbandono del cadavere, tra la notte e l'alba. Una fascia temporale che potrebbe facilitare e rendere più rapida l'intercettazione dei passanti in zona che erano al telefono. La speranza è che l'assassino, dopo aver scaricato il corpo, abbia effettuato una chiamata nel raggio di alcuni chilometri. E negli uffici della squadra mobile continuano ad arrivare raffiche di segnalazioni e denunce di persone scomparse in Italia. Finora l'esito è negativo.
Nei prossimi giorni sono anche attesi i risultati delle analisi di laboratorio sul materiale organico prelevato sotto le unghie della donna e quelli sui rilievi ambientali effettuati sul luogo del ritrovamento del corpo. Gli inquirenti proveranno anche a comparare i dna rilevati sul corpo con quelli a disposizione nelle diverse banche dati delle forze dell'ordine. Gli investigatori, inoltre, lavoreranno anche sul cordoncino che trafiggeva il cadavere, per cercare di individuare tracce di tessuto "epiteliale" e tracce biologiche del responsabile dell'omicidio. Inoltre, comparazioni verranno effettuate anche su altri resti umani, non ancora identificati, che sono stati trovati a Roma negli ultimi anni.
Se non bastasse pensare a un collezionista di organi che gira per la città per essere seriamente inquieti, c'è anche un altro inquietante elemento: l'episodio delinea una sorta di 'macabro anniversario' di un altro omicidio atroce: esattamente 10 anni prima, il 9 marzo del 2001, il cosiddetto "cannibale di Rotenburg" aveva compiuto un massacro simile in Germania. L'episodio, che ha sconvolto la Capitale infatti presenta alcune analogie con il caso del "cannibale di Rotenburg", il criminale tedesco Armin Meiwes e tecnico di computer, protagonista di un episodio di cannibalismo in Germania, il 9 marzo 2001, esattamente 10 anni fa. Dopo aver inserito un annuncio sul web il 6 del marzo 2001, il cannibale fu contattato da un omosessuale disposto a farsi macellare e mangiare. Meiwes mutilò il pene della vittima e lo mangiò in sua compagnia, dopo averlo fatto saltare alla fiamma con aglio ed olio in un tegamino. Infine, lasciatolo dissanguare per ore in una vasca da bagno, lo sezionò e ne congelò varie parti e gli organi, riservandosi il piacere di mangiarli. L'omicidio non sarebbe mai stato scoperto se Meiwes, condannato in appello all'ergastolo, non avesse pubblicato un nuovo annuncio su internet con l'intenzione di procurarsi altra carne umana. In Italia, invece, l'unico precedente risale alla fine dell'Ottocento ed è quello di Vincenzo Verzeni, accusato di avere ucciso e mangiato due donne.

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